Amsi, Calabria ai primi posti per le fughe dall’Italia
ROMA - «Le regioni ai primi posti per le richieste di fuga giunte ad Amsi sono il Lazio, con l’area di Roma al primo posto, e poi Veneto, Lombardia, Toscana, Sicilia, Sardegna, Campania, Calabria, Umbria e Trentini - si legge nel report - Per quanto riguarda le preferenze delle nazioni dove vagliare la possibilità di lavorare, richiedendo di conseguenza a noi di Amsi informazioni sulle offerte presenti, l’95% delle richieste riguarda, negli ultimi anni i Paesi del Golfo, seguiti da alcuni Paesi europei dove palesemente gli stipendi superano di almeno del doppio i nostri». Le ragioni che inducono i professionisti che si relazionano con Amsi per valutare di lasciare la sanità italiana sono principalmente «la stanchezza, la piaga della medicina difensiva, la scarsa sicurezza economica, le deboli prospettive di carriera e il rischio sempre più concreto di subire aggressioni, con il 55% dei professionisti che dichiara di avere subito almeno una volta una volta una violenza fisica o psicologica». «Rivolgiamo un accorato appello, in tal senso, e non è certo la prima volta - afferma Amsi - al presidente della Fnomceo Filippo Anelli, al ministro Schillaci e a tutti gli esponenti del governo Meloni. Occorre mettere in agenda, concretamente e urgentemente, tutte le soluzioni e le sinergie possibili per risolvere le numerose criticità che affliggono da tempo il nostro sistema sanitario. Le soluzioni e le azioni da intraprendere non sono poche e semplici, dal momento che siamo di fronte a numerosi deficit eternamente irrisolti, che ci trasciniamo dietro da anni e che si sono aggravati sempre di più, giorno dopo giorno, a causa della palese inefficienza delle nostre politiche sanitarie».
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