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Anche la Regione Calabria al confronto col ministro della Salute


Filippo Mancuso
Filippo Mancuso

ROMA - «È stato molto utile e proficuo l'incontro che, con una delegazione dei Presidenti delle Assemblee Legislative, abbiamo avuto con il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, che ringraziamo per la disponibilità dimostrata. L'occasione è stata utile per affrontare alcune tematiche specifiche: l'obiettivo è quello di risolvere alcune criticità, al fine di migliorare la qualità del servizio sanitario, superando quelle situazioni di eterogeneità tra le regioni commissariate e in piano di rientro, rispetto alle altre, permettendo così a tutti i cittadini di curarsi nella propria regione o provincia autonoma, in maniera omogenea e con le stesse condizioni». Così il coordinatore della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province Autonome, Antonello Aurigemma, che ha incontrato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, insieme a una delegazione dei presidenti, composta da: Angelo Gennaccaro, vice presidente del Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano; Dino Latini, presidente del Consiglio regionale delle Marche; Filippo Mancuso, presidente del Consiglio regionale della Calabria; Lorenzo Sospiri, presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo; Quintino Pallante, presidente del Consiglio regionale del Molise, e Roberto Paccher, presidente del Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige. «Nello specifico, è stato espresso l’interesse a far sì che l'attivazione del Fascicolo sanitario elettronico 2.0 e dell’Ecosistema dati sanitari sia uniforme in tutto il territorio nazionale, intendendo svolgere, in collaborazione con il Ministero della Salute e il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, una attività di monitoraggio e verifica sullo stato di attivazione. È stato affrontato anche lo stato di attuazione del Dm 77/2022 sulla sanità territoriale e il monitoraggio sul Pnrr, - ha continuato Aurigemma - in particolare per la misura che riguarda Case della Comunità, Centrali operative territoriali e Ospedali di Comunità: abbiamo mostrato disponibilità nel dare un contributo fattivo al monitoraggio e alla supervisione delle tempistiche e dello sviluppo dei modelli organizzativi. E poi, abbiamo portato all’attenzione del Ministro il tema dell’aggiornamento dei Drg (diagnosis related groups, raggruppamenti omogenei di diagnosi) nazionali per la remunerazione delle prestazioni ospedaliere, fermi al Dm 2012, sul quale abbiamo approvato un ordine del giorno nell’Assemblea plenaria del 7 febbraio scorso». «Si tratta di un argomento, quello dei Drg, abbastanza complesso, poiché le differenze tariffarie regionali ( tra quelle commissariate o in piano di rientro e tutte le altre) inducono a una mobilità sanitaria non strettamente necessaria. L’interesse comune è quello di valorizzare in modo uniforme il valore della produzione di tutte le strutture ospedaliere italiane. Abbiamo colto l’occasione anche per ringraziare il Ministro, per aver voluto inserire nella legge finanziaria 2025 la norma che sopprime la disposizione, che impediva ad alcune Regioni di derogare ai limiti massimi delle tariffe di remunerazione delle strutture, che erogano assistenza ospedaliera e ambulatoriale a carico del Servizio sanitario nazionale», ha concluso Aurigemma.

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