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Asp di Vibo, “Città Attiva” denuncia lo stallo a un anno dal commissariamento

  • Immagine del redattore: Uneba Calabria
    Uneba Calabria
  • 7 nov
  • Tempo di lettura: 2 min
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VIBO VALENTIA - Passato oltre un anno dall’insediamento della Commissione straordinaria dell’Asp di Vibo Valentia, ma la situazione della sanità provinciale resta in una grave condizione di stallo. A denunciarlo è l’osservatorio civico “Città Attiva”, attraverso un documento firmato dalle avvocate Daniela Primerano, Francesca Guzzo e Ornella Grillo, che tracciano un quadro allarmante: «Nonostante le promesse iniziali – scrivono – la sanità vibonese continua ad arrancare e a perdere pezzi, senza alcun segnale di inversione di rotta». Tra i reparti più in difficoltà figurano Urologia e Proctologia dell’ospedale di Tropea, e Oncologia, che oltre a non disporre di posti letto, rischia a breve di vedere ridotto l’organico a causa di diversi pensionamenti imminenti. «Non è stata fatta alcuna programmazione – denunciano – per evitare la riduzione dei servizi legata all’uscita dal lavoro del personale sanitario, né è stato elaborato un piano straordinario di assunzioni per colmare le gravi carenze d’organico o attivare gli 80 posti letto già autorizzati e più volte sollecitati». Secondo l’Osservatorio, a peggiorare il quadro c’è anche il «silenzio calato dopo la rimozione di uno dei membri della stessa Commissione straordinaria», colui che aveva insistito per l’approvazione del Piano di fabbisogno del personale. Da quel momento – affermano le legali – “tutto si è fermato, e quel documento è diventato la scusa perfetta per non procedere con le assunzioni». Nemmeno le promesse sul trasferimento del reparto di Ortopedia al piano terra dello Jazzolino, con l’aggiunta di sei nuovi posti letto, sono state mantenute. «Ad oggi – si legge nella nota – il reparto continua a funzionare in condizioni di estrema difficoltà, con appena otto posti disponibili a fronte di un fabbisogno crescente”. Grave anche la situazione della Psichiatria, che continua a rimanere un semplice ambulatorio: «Non si intravede – aggiungono – alcun impegno concreto per la riapertura del reparto e la riattivazione dei posti letto, nonostante l’urgenza di un servizio sanitario essenziale per la nostra provincia». Sul fronte del personale, l’Osservatorio denuncia che non vi è alcuna prospettiva di proroga dei contratti di infermieri e operatori socio-sanitari che negli ultimi mesi hanno garantito la tenuta dei reparti: «Si rischia di perdere anche quelle preziose risorse umane che hanno dato un contributo fondamentale in un momento di grande emergenza». La denuncia più preoccupante riguarda però la mancata approvazione del Piano Territoriale, strumento indispensabile per la pianificazione sanitaria e la ripartizione dei fondi futuri: «Senza un Piano Territoriale – avvertono le firmatarie – Vibo Valentia rischia di essere ancora una volta discriminata nella distribuzione delle risorse del prossimo triennio. La nostra Asp, già fortemente penalizzata negli anni per mancanza di programmazione, non può permettersi un altro errore di questo tipo». L’appello finale è chiaro e diretto: «Chiediamo che la Commissione straordinaria si metta subito al lavoro per adempiere ai doveri che le sono stati affidati, garantendo trasparenza, efficienza e una reale tutela dei diritti dei cittadini vibonesi. Ogni ritardo, oggi, rischia di compromettere definitivamente il futuro della sanità nella nostra provincia». Un monito severo, quello dell’Osservatorio “Città Attiva”, che dà voce al malcontento diffuso tra cittadini e operatori, ormai stanchi di promesse e attese infinite in un territorio che chiede soltanto di poter contare su una sanità dignitosa e funzionante.

 

 

 

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