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Calabria a rischio zona gialla



ROMA - Se non aumenterà la disponibilità di posti letto nei reparti ordinari e di terapia intensiva, la Calabria sembra destinata ad entrare presto nella zona gialla.

Ha infatti già superato i valori soglia dell’occupazione per entrambi i tipi di reparti e la tendenza è in crescita. Lo rileva il matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo Picone, del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), sulla base dei dati del 6 dicembre relativi all’occupazione ospedaliera, diffusi dalla Protezione civile e quelli sulla capienza dei reparti ordinari e di terapia intensiva pubblicati dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas).

I dati, rileva Sebastiani, indicano che «la Calabria è al 15.5% per i reparti ordinari e all’11% per quelli di terapia intensiva. Per entrambi i tipi di curve, il trend è di crescita.

La regione ha quindi numeri da zona gialla ed è quasi certo che sarà così anche martedì 7 dicembre, giorno della settimana a cui fa riferimento il monitoraggio settimanale del venerdì».

L'esperto osserva inoltre che «con questi dati, l’unica possibilità per la Calabria di evitare l’ingresso in zona gialla è aumentare la capienza dei reparti, come è accaduto in Lombardia».

Questa Regione ha infatti aumentato la capienza dei reparti ordinari di circa 1.250 unità dal 5 al 6 dicembre, «scendendo quindi al 12.5%» e «ha allungato così a quattro settimane il tempo previsto, col tasso di aumento attuale, per il superamento della soglia del 15%». Sempre per la Lombardia «è confermata invece la previsione del superamento della soglia del 10% delle terapie intensive (la cui capienza è rimasta invariata) a cavallo tra la fine della settimana corrente e l’inizio di quella successiva».

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