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Catanzaro, depotenziata Onco-ematologia

  • Immagine del redattore: Uneba Calabria
    Uneba Calabria
  • 31 lug
  • Tempo di lettura: 2 min
Francesco Tallarico
Francesco Tallarico

CATANZARO – «Un tempo fiore all’occhiello della sanità calabrese, oggi ridotto a un caso emblematico di disattenzione istituzionale». È la denuncia di Sinistra Italiana, che accende i riflettori sul progressivo depotenziamento del Dipartimento onco-ematologico dell’ospedale “Ciaccio-De Lellis” di Catanzaro, «una struttura storicamente di riferimento per i malati oncologici dell’intera regione e oltre». Il coordinamento provinciale del partito, guidato da Francesco Tallarico, ripercorre la storia di un reparto nato oltre 25 anni fa come «modello avanzato di assistenza integrata», sotto l’egida dell’allora Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio”, e oggi inglobato nell’Azienda Ospedaliera-Universitaria “Renato Dulbecco”. «Il Dipartimento ha rappresentato per decenni un punto fermo per la cura dei tumori, grazie anche all’impegno degli allievi del professor Antonio Alberti e di un personale infermieristico altamente qualificato e motivato», si legge nella nota. Sinistra Italiana ricorda con particolare orgoglio «il modello basato sull’intensità di cura», che prevedeva percorsi differenziati in base alla gravità del paziente, integrando ambulatori, day hospital e degenze, e «un’umanizzazione delle cure che aveva reso il reparto un raro esempio di accoglienza e dignità». Un ruolo centrale era svolto dall’Ufa – Unità Farmaci Antiblastici, «la prima in Calabria, riconosciuta a livello nazionale per qualità e sicurezza». Proprio l’Ufa, sottolinea la nota, è oggi vittima di un decentramento «che molti definiscono incomprensibile»: le preparazioni terapeutiche sono state spostate al Policlinico di Germaneto, con gravi disagi per centinaia di pazienti, costretti a numerosi accessi e a lunghe trasferte.  «Ogni ciclo di terapia può richiedere fino a tre accessi – prelievi, esami e infusione – aggravando la condizione di pazienti già provati dalla malattia», denuncia Sinistra Italiana. «Ma ciò che più preoccupa è la gestione delle urgenze: nel nuovo assetto, nel fine settimana non viene garantita la tempestività dei trattamenti in casi acuti come le leucemie». «La dirigenza sanitaria si rifugia dietro la mancanza di “bacchette magiche”, ma questa risposta non basta più», afferma Tallarico. «La verità è che si sta smantellando in silenzio un modello virtuoso, costruito con fatica e professionalità, senza offrire soluzioni né prospettive». Il partito si interroga sulle scelte del management: «Perché depotenziare una struttura che funzionava? Perché non investire nel suo adeguamento normativo e strutturale, piuttosto che privarla delle sue funzioni? E chi si assume la responsabilità dei rischi clinici a cui sono esposti quotidianamente i pazienti?». Infine, un appello diretto alle istituzioni: «Chiediamo che la Regione e gli enti preposti rompano il silenzio e intervengano con azioni correttive immediate. Non si tratta solo di efficienza organizzativa: qui è in gioco la vita e la dignità di chi lotta contro il cancro».

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