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Catanzaro, si accende lo scontro sul nuovo ospedale

  • Immagine del redattore: Uneba Calabria
    Uneba Calabria
  • 3 lug
  • Tempo di lettura: 3 min
Vincenzo Capellupo
Vincenzo Capellupo

CATANZARO - Il confronto politico sul futuro della sanità a Catanzaro si trasforma in uno scontro frontale. A riaccendere la miccia è il consigliere comunale Vincenzo Capellupo, che con una dura nota pubblica accusa il presidente della Regione Calabria e commissario ad acta per la sanità, Roberto Occhiuto, di aver mentito spudoratamente sulla disponibilità dei fondi per la costruzione del nuovo ospedale del capoluogo. «I soldi sono spariti. Chi ha mentito alla città dovrebbe chiedere scusa e dimettersi», afferma Capellupo, allegando alla sua denuncia un documento ufficiale, pubblicato in foto, che riporta gli importi delle richieste di finanziamento inviate all’INAIL dalla Regione. Un documento che, secondo l’esponente del centrosinistra, smentisce clamorosamente gli annunci trionfalistici diffusi dal centrodestra nelle ultime settimane. «Per l’ospedale di Cosenza – spiega Capellupo – sono già previsti circa 350 milioni di euro, a cui si aggiunge una nuova richiesta di ulteriori 200 milioni. Per Catanzaro, invece, non solo le somme effettivamente disponibili si fermano a 86 milioni, ma non esiste alcun atto ufficiale che certifichi i 350 milioni promessi dal centrodestra: è stata solo avanzata una richiesta all’Inail di 300 milioni per l’ospedale e 200 per la Cittadella della Salute, senza alcuna garanzia di approvazione». Un “gioco di prestigio contabile”, secondo Capellupo, che denuncia una «menzogna istituzionale» ai danni di Catanzaro e dei calabresi. «Non si tratta di un errore o di una svista – incalza – ma di una scelta politica consapevole, che ha dirottato altrove fondi che dovevano essere destinati a questa città. E lo si è fatto nel silenzio più totale, continuando a rassicurare i cittadini con promesse infondate e dichiarazioni prive di riscontro». Capellupo rivendica il merito di aver riportato la questione al centro del dibattito solo grazie alla pressione esercitata da comitati civici, stampa e opposizione politica. «Se oggi esiste una richiesta di finanziamento all’Inail è solo per effetto della mobilitazione della comunità catanzarese – afferma – ma se l’ente non dovesse accettarla, il nuovo ospedale non si farà mai, e Catanzaro resterà con un pugno di mosche in mano, dopo essere stata per anni riferimento della sanità regionale». A sostegno di Capellupo interviene anche il Partito Democratico di Catanzaro, che già da mesi ha messo in evidenza la totale assenza di trasparenza da parte della Regione sulla questione sanitaria. A testimoniarlo, le due interrogazioni urgenti presentate nel mese di giugno dai consiglieri regionali del Pd, nel tentativo di fare chiarezza sulla reale entità delle risorse disponibili e sull’effettiva volontà politica di costruire nuovi presidi sanitari nel capoluogo.«L’unica certezza emersa finora – scrivono i dem – è che Catanzaro, già assegnataria in passato di somme certe, oggi si ritrova senza coperture finanziarie effettive, con un futuro legato solo all’esito di una procedura incerta e condizionata dal giudizio dell’Inail. Una situazione che mina ogni possibilità di programmazione sanitaria concreta e condivisa». Il Pd definisce «surreale» il dibattito che ruota attorno a questioni come la localizzazione dell’ospedale, i suoli, gli edifici, mentre nessuno affronta nel merito la sostenibilità economica e funzionale del progetto. «Catanzaro ha bisogno di una sanità che funzioni, non di una fotografia da campagna elettorale – prosegue la nota –. La nostra visione punta sulla valorizzazione delle strutture esistenti, sul potenziamento dei servizi, sull’integrazione con l’Aou “Renato Dulbecco” e sull’impiego efficace delle risorse, laddove realmente disponibili». Una linea ribadita anche dalla vicesindaca Giusy Iemma, che ha fornito pubblicamente dati tecnici utili a ricostruire il quadro reale delle disponibilità, contribuendo ad alimentare un confronto informato e non strumentale. Per il Partito democratico, la questione non è solo contabile, ma profondamente politica e sociale. «Non c’è giustizia senza trasparenza, e non c’è sviluppo senza una visione strategica capace di rispondere alle esigenze della popolazione», afferma la nota del partito. «La nascita dell’Aou Dulbecco deve rappresentare un’opportunità storica, non una copertura per l’assenza di investimenti strutturali». I dem parlano di un «assedio silenzioso al ruolo di Catanzaro come capoluogo sanitario della Calabria», denunciando una progressiva marginalizzazione nelle scelte regionali e chiedendo «un confronto vero, libero da retorica e interessi di parte, nell’interesse esclusivo della cittadinanza». Il Partito democratico e i suoi rappresentanti locali, conclude la nota, non intendono arretrare: «Il nostro impegno è e resterà vincolato a un solo patto, quello con la comunità catanzarese. Non accetteremo mai che il diritto alla salute venga sacrificato sull’altare della propaganda o della convenienza politica. Chi ha mentito dovrà rendere conto. E chi ha a cuore il futuro della sanità pubblica deve unirsi oggi in una battaglia di verità, dignità e giustizia per Catanzaro».

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