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Cotronei, bilancio positivo di due anni di Adi del gruppo Sadel



COTRONEI - È da due anni attivo sul territorio della provincia di Crotone il servizio di Assistenza domiciliare integrata di Sadel della famiglia Baffa di Cotronei, la quale rappresenta un marchio d’eccellenza nel settore sanitario calabrese dal 1992. Il servizio Adi Sadel è rivolto a persone che, a causa di limitazioni permanenti o temporanee della propria autonomia, non sono in grado di accedere alle strutture ospedaliere o ambulatoriali: malati cronici, disabili, anziani non autosufficienti, pazienti con necessità di nutrizione artificiale, pazienti con gravi fratture dimessi da ospedali. Il servizio è di supporto al “caregiver”, il familiare prossimo al paziente che garantisce la continuità dell’assistenza. L’obiettivo è quello di curare il paziente nel proprio ambiente di vita attraverso l’invio a domicilio di un team di professionisti esperti nel settore infermieristico, fisioterapico e socio-assistenziale ai sensi del Dpgr 12/2011.

La cultura della domiciliarità ai fini assistenziali e di cura è la “mission” del servizio Adi Sadel, che offre risposte e vicinanza ai bisogni delle persone nell’arco dell’intera giornata. La nuova frontiera della “medicina di prossimità”, dunque, diventa la sfida di Sadel s.p.a. di Baffa per quanto riguarda la realizzazione di servizi alla persona sul territorio.

Da un’attenta analisi sociale di domanda e offerta dei servizi preesistenti, si evince la difficoltà d’integrazione tra servizi ospedalieri e servizi territoriali tale da rendere lunghi i tempi d’attesa nella risposta ai bisogni di cura delle persone.

L’ Adi Sadel risponde tempestivamente alle richieste in tutti i comuni dei tre ambiti territoriali di riferimento: sub distretti di Crotone, Cirò Marina e Mesoraca. A riguardo giocano un ruolo fondamentale i medici di famiglia, i quali attivano l’ADI per conto delle famiglie dei propri assistiti. La domanda di attivazione arriva al Pua (Punto unico di accesso) ove una commissione multidisciplinare (Uvm), composta da medico, infermiere ed assistente sociale, effettua la valutazione del caso a domicilio e realizza un progetto di cura assistenziale e riabilitativo personalizzato (Pai). L’Adi prevede tre livelli di assistenza sanitaria crescente: 1) Livello a bassa intensità sanitaria: si tratta d’interventi socio-assistenziali (anziani non autosufficienti); 2) Livello a media intensità sanitaria (pazienti affetti da patologie, in dimissione ospedaliera protetta); 3) Livello ad alta intensità sanitaria (pazienti oncologici e terminali, Sla e pazienti affetti da Covid 19).

Il responsabile amministrativo Adi è Mattia Belvedere, i coordinatori d’Area del servizio Adi Sadel sono il dott. Pasquale Colurcio (area sociale), il dott. Franco Sarcone (area infermieristica) e Ercole Caligiuri (area fisioterapica).

«La metodologia utilizzata dall’Adi Sadel riguarda percorsi di cura con interventi sociosanitari», afferma Colurcio, partendo dall’assunto di base dell’Organizzazione mondiale della sanità(Oms) che definisce la salute “uno stato di completo benessere fisico, psicologico e sociale». Lo stesso Colurcio pone l’accento sul «supporto alla famiglia in qualità di tutela dei diritti del malato e possibilità di cura nella propria realtà sociale di appartenenza».

«Le motivazioni che ci portano ad attivare un modello organizzativo incentrato sul paziente e la famiglia», ribadisce Sarcone, «sono quelle di soddisfare i bisogni di assistenza della persona affetta da una patologia o dimessa da un ospedale e la necessità di coordinare presidi di cura a domicilio al fine di garantire percorsi assistenziali personalizzati».

«L’Adi Sadel - afferma Caligiuri - è la medicina del futuro e siamo fortunati di avere questo tipo di assistenza a domicilio nella nostra Provincia, al fine di ottimizzare i costi del Servizio sanitario nazionale e garantire una continuità assistenziale. Siamo i precursori di un nuovo modo di fare Sanità».

I valori operativi che caratterizzano gli interventi della squadra dei professionisti dell’Adi Sadel sono incentrati sul benessere della persona nella sua globalità e la finalità della cura è l’autodeterminazione della persona in termini di autonomia e relazione. La capacità di instaurare relazioni autentiche ed empatiche di assistenza e cura, al di fuori degli ambienti ospedalieri, dunque, permette di fornire un reale sostegno a svariate situazioni di difficoltà.

Nessun sistema sanitario può soddisfare pienamente la propria missione se non è rispettoso dei principi di solidarietà sociale e d’integrazione socio-sanitaria capace di andare oltre ogni barriera.


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