Crotone, il Pd dice no ai tagli alle Guardie mediche

CROTONE - Il segretario provinciale del Partito democratico di Crotone, Leo Barberio, e con lui sindaci e amministratori locali del Pd, ritengono necessario prendere posizione con fermezza contro la recente decisione di tagliare un milione di euro dal bilancio destinato alle guardie mediche della provincia, come previsto dal bilancio consuntivo 2024 presentato dal commissario straordinario dell’Asp, Antonio Brambilla. «Tale scelta – è detto in una nota - sostenuta dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, rappresenta un attacco diretto al diritto alla salute dei cittadini crotonesi, in particolare delle aree interne, già fortemente penalizzate da una carenza cronica di servizi essenziali e difficoltà di accesso alle cure mediche. Tagliare la sanità territoriale non è la soluzione – prosegue la nota - Se da un lato comprendiamo la necessità di una gestione economica attenta, non possiamo accettare che questa avvenga a scapito della salute pubblica. Ridurre le guardie mediche per mere esigenze di bilancio significa ignorare completamente le reali esigenze del territorio». Secondo il Pd, «Le conseguenze di questa scelta saranno gravi. Riduzione dell’assistenza sanitaria di prossimità, soprattutto per le comunità più isolate e con una popolazione anziana. Sovraccarico delle strutture di emergenza ospedaliere già in difficoltà. Disparità nell’accesso alle cure tra chi può permettersi di spostarsi e chi no». Seguendo la visione del Piano Schlein per la Sanità pubblica, il Pd crotonese ritiene che sia «necessario un rafforzamento della sanità territoriale basato su: investimenti strutturali e tecnologici nelle postazioni sanitarie territoriali; istituzione di incentivi economici per attrarre medici e personale sanitario nelle zone più svantaggiate; implementazione di mezzi medicalizzati per garantire assistenza a domicilio in caso di emergenza». E ancora: «Non accettiamo tagli che sacrificano la salute pubblica. Il commissario Brambilla, con il pieno supporto del presidente Occhiuto, continua a perseguire una politica di tagli lineari che penalizza la qualità dell’assistenza, ignorando che il diritto alla salute è un principio costituzionale e non può essere messo in secondo piano rispetto ai vincoli di bilancio».
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