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Crotone, polemica sull’Atto aziendale Asp approvato senza concertazione


Antonio Brambilla
Antonio Brambilla

CROTONE – Infuria la polemica sull’Atto aziendale dell’Asp approvato senza consultare la Conferenza dei sindaci e i sindacati di categoria. Dopo il disappunto espresso dal sindaco, Vincenzo Voce, in qualità di presidente della Conferenza dei sindaci dell’Asp, e le accuse della Fials secondo cui lo strumento favorirebbe l’accentramento, è arrivata la replica del commissario dell’Asp, Antonio Brambilla, che sembra destinata a fare discutere ancora di più. Brambilla sottolinea che «l’atto aziendale delle aziende sanitarie e ospedaliere del Sistema sanitario regionale è un atto di diritto privato». Per la redazione del complesso documento, con il quale si definisce «la natura, l’organizzazione ed il funzionamento dell’Azienda come ente con personalità giuridica di diritto pubblico», Brambilla ricorda che «si deve tener conto di norme precise, regionali e nazionali, da rispettare». Inoltre, «l’atto aziendale viene adottato tenendo conto della legge regionale n. 32/2021, che istituisce Azienda Zero, e dei vari Dca regionali». Ecco perché, secondo Brambilla, «la proposta di atto aziendale inviata alla Regione Calabria dalla direzione generale dell’Asp di Crotone, non implicava la concertazione preventiva con i sindacati». Insomma, «la riorganizzazione aziendale non è materia di concertazione» ma «oggetto di sola informazione agli uffici». Ed «è un compito che spetta a tecnici ed esperti di settore». Brambilla, in particolare, rivendica di essersi rivolto a «esperti di caratura nazionale in ambito sanitario e di riorganizzazione aziendale». E rileva che «l’intenzione di sradicare dinamiche ataviche, che nei decenni passati hanno spesso preferito all’efficienza e alle ricadute sul territorio e sui cittadini, altre prerogative, non venga vista di buon grado». Le contestazioni sono trasversali. La coordinatrice crotonese di FdI, Simona Feraina, parla di «indignazione comune e condivisa» per la mancata anticipazione dei contenuti ai sindaci. Più nel merito, FdI osserva che viene premiato il settore amministrativo per il quale sono state individuate ben cinque Unità operative e quattro mentre «inspiegabilmente il settore sanitario appare fortemente svilito e ridotto di valore, con diversi reparti ospedalieri rimasti sguarniti persino di Uos». Il segretario provinciale del Pd, Leo Barberio, chiede che il centrodestra «protesti contro Occhiuto per lo sgarbo istituzionale del commissario Brambilla». «Mi sorprende molto la decisione del commissario Brambilla di pubblicare l’atto aziendale dell’Asp di Crotone senza sentire gli operatori del settore, i corpi intermedi e i sindaci del territorio – sostiene Barberio - Sorge il dubbio, a questo punto, che la forzatura di Brambilla serva esclusivamente a raggiungere degli obiettivi previsti dal suo mandato così da poter rivendicare chissà quale vittoria». Barberio si dice «ancor più stupito dall’atteggiamento del sindaco Voce, del presidente della Provincia Ferrari e della referente di FdI Ferraina che brontolano contro Brambilla sapendo benissimo che risponde ad commissario alla Sanità che di nome e cognome fa Roberto Occhiuto e che sarebbe un loro alleato. Invece di chinare sempre il capo – insiste Barberio - chiedano al presidente Occhiuto di impugnare l’atto ritirandolo ed imponendo a Brambilla una vera interlocuzione con le parti».

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