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Dialisi, Aned contesta l’intramoenia

  • Immagine del redattore: Uneba Calabria
    Uneba Calabria
  • 27 ago
  • Tempo di lettura: 2 min
Pasquale Scarmozzino
Pasquale Scarmozzino

CATANZARO – «Non solo in Calabria, ma in tutta Italia sono quotidiane, reali e legittime le denunce dei cittadini su gravi disfunzioni del Sistema sanitario pubblico». A denunciarlo è Pasquale Scarmozzino, consigliere dell’Aned, che punta il dito contro «una gestione politica delittuosa, perché tendente a soppiantare il Servizio sanitario nazionale con un sistema regionalizzato misto pubblico-privato ingiustificabile». Secondo Scarmozzino, le criticità derivano «dai pochi investimenti statali e regionali nelle strutture ospedaliere, dalla carenza di personale e dall’intramoenia incontrollata negli ospedali pubblici». Su quest’ultimo fronte l’appello è netto: «È vitale procedere ad una ricognizione dei volumi delle prestazioni d’intramoenia, dell’ora e del giorno della loro esecuzione, dei reparti coinvolti. E, se necessario, si devono curare prima i malati con impegnativa del Sistema sanitario nazionale e solo dopo lo specialista può fare intramoenia». La Calabria, sottolinea il consigliere Aned, paga un prezzo altissimo. «La frequenza degli scandali in sanità, troppo elevata, mina la fiducia dei cittadini, convinti che i soldi abbiano pervaso tutto e che la medicina sia diventata mezzo per far guadagnare solo medici e decisori politici». Il riferimento è anche alla carenza di infermieri. Scarmozzino richiama le parole di Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri: «In Italia abbiamo un numero insopportabilmente scarso di infermieri e il loro lavoro andrebbe meglio valorizzato». Un problema che colpisce direttamente i nefropatici calabresi: «Oggi, per mancanza di personale, vivono la riduzione della dialisi vacanza 2025 e grandi difficoltà nei centri periferici, non certo per assenza di posti tecnici di dialisi, programmati già negli anni ’90». La conclusione è un monito: «Agire subito su strutture, personale ed eliminare per sempre l’intramoenia negli ospedali pubblici. Solo così potremo difendere i principi di universalità, solidarietà e uniformità. Finché è possibile garantire ciò se la politica, a Catanzaro come a Roma, continua a litigare per beghe di bottega?».

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