Dulbecco, caos nel recupero dei ticket
- Uneba Calabria
- 30 lug
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CATANZARO – Un «silenzio arrogante» che sta diventando una ferita aperta nella già fragile sanità calabrese. Il Codacons lancia un durissimo atto d’accusa contro l’Azienda ospedaliero-universitaria “Renato Dulbecco”, colpevole, secondo l’associazione, di ignorare sistematicamente cittadini e istituzioni, nonostante le numerose segnalazioni e diffide formali. Al centro della denuncia, le richieste di pagamento di ticket sanitari ritenuti «illegittimi» e indirizzati anche a soggetti esenti per legge, tra cui invalidi civili totali e persino persone decedute. «Si tratta – denuncia il vicepresidente nazionale del Codacons, Francesco Di Lieto – del volto disumano di una sanità trasformata in esattoria, dove i più fragili vengono sacrificati in nome del bilancio. Un modello inaccettabile, figlio di una logica classista che calpesta i diritti e impone il silenzio». La vicenda affonda le radici in una gestione definita «gravemente negligente»: secondo il Codacons, la “Dulbecco” avrebbe inviato in maniera massiva migliaia di avvisi di pagamento senza effettuare nemmeno le più basilari verifiche, come la presenza di certificazioni di esenzione o addirittura la condizione anagrafica del destinatario. «Il tutto, nonostante – sottolinea l’associazione – siano intervenute richieste di chiarimento e di sospensione da parte della Regione Calabria e della stessa Agenzia delle Entrate-Riscossione, che ha spiegato di non poter bloccare le cartelle senza un preciso provvedimento dell’ente impositore». Ma l’Azienda, denunciano i cittadini e il Codacons, continua a non rispondere, «voltandosi dall’altra parte». «Questo atteggiamento – prosegue Di Lieto – ha il sapore dell’ingiustizia sociale più brutale, quella che colpisce chi non ha voce. È la logica del più forte, del burocrate che si crede intoccabile». Il Codacons preannuncia ora battaglia su tutti i fronti: un esposto alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti, azioni legali collettive e una campagna pubblica per denunciare quella che definisce una «deriva autoritaria dell’amministrazione sanitaria calabrese». Chiamata in causa anche la Regione Calabria, che – secondo l’associazione – dovrebbe intervenire al più presto per valutare l’operato dei vertici dell’Azienda “Dulbecco”, accusati di essere «ormai del tutto scollegati dalla realtà e ostili alla tutela del bene comune». «La sanità non è un privilegio per pochi – conclude il Codacons – ma un diritto per tutti. E chi lo nega, sarà chiamato a risponderne».












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