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Emergenza-urgenza, la Cgil chiede di riorganizzare il servizio in Calabria

  • Immagine del redattore: Uneba Calabria
    Uneba Calabria
  • 13 ago
  • Tempo di lettura: 1 min
Alessandra Baldari
Alessandra Baldari

CATANZARO - «Si impone un imperativo a chi ha organizzato il servizio di emergenza urgenza in Calabria, quello di ripensarlo e di correggere tutte le criticità che si sono appalesate». Netta la presa di posizione della segretaria generale Fp Cgil Calabria Alessandra Baldari, che sottolinea come i ‘parametri di tempo’ che indicano l'efficacia degli interventi in emergenza-urgenza non siano fissati a caso: “Otto minuti per un intervento su territorio urbano e venti minuti su territorio extraurbano dovrebbero garantire la sicurezza del soccorso». La presa di posizione riguarda il caso della piccola Carlotta «i cui genitori giustamente si interrogano sulle 2 ore trascorse in attesa di un’ambulanza per un trasferimento che forse avrebbe potuto salvare la vita della loro figlia. Gli accertamenti da parte della magistratura – prosegue – potranno dare indicazioni sulla possibilità che la piccola Carlotta, se trasportata per tempo all’Azienda Dulbecco, si sarebbe potuta salvare o meno, data la gravità della patologia».

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