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Endometriosi, giornata di formazione

  • Immagine del redattore: Uneba Calabria
    Uneba Calabria
  • 5 ore fa
  • Tempo di lettura: 3 min

RENDE -

Una paziente
Una paziente

C’è un argomento che viene speso affrontato con troppa superficialità: l'endometriosi. Questa patologia, che colpisce circa il 10% delle donne in età fertile, rappresenta ancora oggi un mistero per molti e, purtroppo, anche per diversi professionisti della salute. Ma l’Associazione Progetto Endometriosi (A.P.E. ODV) ha sempre creduto nell'importanza dell'informazione corretta e della formazione continua. Per questo motivo, organizza in varie parti d’Italia incontri informativi e formativi. Per sabato 27 settembre 2025 A.P.E. organizzerà ad Arcavacata di Rende una giornata di formazione dal titolo “Endometriosi: approccio multidisciplinare alla diagnosi e alla cura”. L'evento, che si terrà nel Centro sanitario Unical, rappresenta un esempio virtuoso di come dovrebbe essere affrontata la medicina moderna: con un approccio multidisciplinare che mette al centro i pazienti e coinvolge tutti i professionisti che possono fare la differenza nel percorso di cura. Non è un caso che l'iniziativa si rivolga a medici di medicina generale, psicologi, biologi nutrizionisti, ostetriche e farmacisti. L'endometriosi è una malattia complessa che richiede competenze diverse e un dialogo costante tra specialisti. Il medico di famiglia ha il ruolo cruciale di intercettare i primi sintomi, spesso sottovalutati o confusi con normali dolori mestruali. Lo psicologo diventa fondamentale per gestire l'impatto emotivo di una malattia cronica che può compromettere la qualità della vita. L'ostetrica accompagna le donne nel delicato percorso della fertilità, spesso compromessa da questa patologia. Il farmacista è un alleato prezioso per una corretta informazione sui trattamenti e per il supporto quotidiano. E il ruolo dei biologi nutrizionisti è di grande importanza, perché l’alimentazione rappresenta un supporto concreto nella gestione dei sintomi e del benessere quotidiano delle persone con endometriosi. «Dopo anni di diagnosi errate e pellegrinaggi da uno specialista all'altro, ho capito quanto sia importante l'informazione corretta. - confida Maria Carmela Arcidiacono, volontaria di A.P.E. - La nostra associazione non è solo un punto di riferimento per le pazienti, ma anche un ponte tra il mondo scientifico e quello dell'esperienza vissuta. Eventi come questo di Arcavacata di Rende dimostrano che è possibile creare una rete di professionisti preparati e sensibili al problema». Le parole di Maria Carmela risuonano come un monito. L'endometriosi causa dolori invalidanti e può compromettere la fertilità. Inoltre ha un impatto significativo sulla vita lavorativa, sociale e di coppia. Eppure, la diagnosi arriva spesso dopo anni di sofferenza, quando ormai la malattia si è aggravata. Il programma della giornata formativa è articolato e completo. Si parte con l'arte dell'endometriosi, per proseguire con la diagnostica, la gestione cronica, le terapie farmacologiche e gli aspetti psicologici del dolore. Particolare attenzione viene dedicata anche al ruolo dell'alimentazione, un aspetto spesso trascurato ma fondamentale nel percorso di cura. L'alimentazione può davvero fare la differenza nella gestione dei sintomi dell'endometriosi. Una dieta antinfiammatoria, ricca di omega-3, antiossidanti e povera di zuccheri raffinati, può aiutare a controllare il dolore e migliorare la qualità della vita. L’A.P.E. rappresenta un esempio virtuoso di come le associazioni di pazienti possano diventare un motore di cambiamento nella sanità italiana. Non si limitano a offrire supporto emotivo e informativo alle donne, ma promuovono la ricerca, la formazione dei professionisti e la sensibilizzazione dell'opinione pubblica. L'evento di Arcavacata di Rende, realizzato in collaborazione con Agifar e con il patrocinio della Regione Calabria, dimostra che è possibile creare sinergie positive tra istituzioni, professionisti e associazioni. I crediti ECM previsti per i primi 100 iscritti sono un ulteriore incentivo per i medici ad aggiornarsi su questa importante tematica. Iniziative come quella dell’A.P.E. rappresentano il futuro della medicina: prevenzione, informazione corretta, formazione continua dei professionisti e, soprattutto, ascolto delle pazienti. Quando le associazioni di pazienti, come piccole api operose, si muovono per creare consapevolezza e competenza, la sanità italiana fa un passo avanti importante. Maria Carmela Arcidiacono aggiunge: «Come calabrese e come donna che ha vissuto in prima persona il percorso tortuoso dell’endometriosi, so quanto spesso nella nostra regione le pazienti si sentano sole e poco comprese. La formazione di Arcavacata rappresenta un segnale concreto che qualcosa sta cambiando anche qui, nel nostro territorio, troppo spesso penalizzato dalla carenza di servizi e di informazioni. Per questo rivolgo un appello accorato ai professionisti della salute calabresi: formatevi, aggiornatevi, apritevi al dialogo multidisciplinare. Solo così potremo garantire diagnosi più tempestive e cure adeguate alle nostre donne. E alle pazienti voglio dire con forza: non siete sole. Esiste una rete che vi sostiene, fatta di associazioni come l’A.P.E., di volontarie che conoscono la vostra sofferenza e di medici che stanno scegliendo di ascoltare e imparare. Insieme possiamo rompere il silenzio e costruire anche in Calabria un futuro diverso per chi convive con l’endometriosi».

 

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