top of page

Fondo sanitario, pdl per far arrivare 21 mln in più in Calabria





ROMA - «La salute attiene ai diritti fondamentali dell’individuo, garantiti universalmente dalla nostra costituzione. Tuttavia il definanziamento costante del fondo sanitario nazionale degli ultimi trenta anni ha reso tale diritto non più garantito soprattutto nei territori più disagiati del Paese». Lo scrive, in una nota, Antonio di Virgilio del Dipartimento Federale Sanità Italia del Meridione. La Calabria, poi, sconta lunghi anni di commissariamento che per Di Virgilio «ha portato la regione all’ultimo posto in Italia per l’erogazione dei servizi assistenziali (Lea) e al primo posto per emigrazione sanitaria. Abbiamo assistito in questi anni alla chiusura di ospedali e di punti nascita, e al blocco del turnover del personale sanitario costretto a cercare opportunità di lavoro nelle regioni più ricche». «Oggi l’accesso alle cure è un diritto differenziato per residenza. IdM da alcuni anni ha fatto della difesa della salute nella parte più debole del paese, una battaglia di identità e di giustizia. Abbiamo presentato pubblicamente lo scorso anno la nostra proposta di legge sulla revisione dei criteri di distribuzione del Fsn (fondo sanitarionazionale) che tengano conto della deprivazione socio-sanitario dei territori, della prevalenza delle malattie croniche della maggiore mortalità per malattia oncologiche e cardiologiche, della minore aspettativa di vita. Tale PdL sta seguendo il suo iter, e noi siamo impegnati – si legge ancora nella nota – a sensibilizzare i governatori delle regioni del Sud a farsi portavoce di tali esigenze nella Conferenza Stato-Regione, sede istituzionale in cui si definisce la distribuzione del Fondo. Grazie inoltre alle recenti interlocuzioni di IdM con forze di governo, è stato modificato, seppur con un minimo incremento di 0.7 punti, il parametro di calcolo della quota capitaria del fondo, proprio in riferimento alla deprivazione socio-sanitaria, come da noi richiesto. Ciò ha portato nelle casse calabresi un surplus di 21 milioni di euro, è notizia di queste ore. Certo una goccia nel mare, considerato il nostro saldo negativo di circa 300 milioni/anno di emigrazione sanitaria. La strada è ancora lunga, ma la direzione intrapresa è quella giusta. La mai dimenticata pandemia ha messo infatti in luce tutte le carenze del nostro sistema sanitario che ha appena compiuto 50 anni e che necessiterebbe una profonda revisione». C’è poi la questione dell’autonomia differenziata, con Idm che di recente ha stretto un patto federativo con la Lega. Tuttavia il partito sembra restare guardingo. «L’attuazione della modifica costituzionale in discussione in questi giorni in parlamento, che riguarda l’autonomia differenziata, secondo alcuni osservatori potrebbe dare il colpo di grazia alla Sanità delle regioni meridionali. Per tale ragione siamo impegnati a monitorare e pretendere, se necessario, la introduzione di forme di perequazione che garantiscano – si legge – un riequilibrio della erogazione dei servizi nell’intero Paese».

Scegli la provincia 

Troverai l'elenco delle strutture convenzionate.

Cosenza
Crotone
Catanzaro
Vibo Valentia
Reggio Calabria
Seguici
  • Facebook Basic Square
  • Twitter Basic Square
  • Google+ Basic Square
uneba calabria
bottom of page