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Ospedale unico del Tirreno, anche Fuscaldo dice sì


FUSCALDO – «C’è ancora tantissimo da fare, in materia di sanità, qui in Calabria, soprattutto nella zona del Tirreno Cosentino» a intervenire nel dibattito sull’ospedale unico è il sindaco di Fuscaldo Giacomo Middea. «Nel corso degli anni - dice - abbiamo assistito a chiusure e spoliazioni varie di reparti, risorse umane ed economiche, a favore di altri presìdi ospedalieri, esistenti in altre zone della nostra Regione. La classe politica dell’epoca, a parte rare e lodevoli eccezioni, ha contribuito a rendere concreto questo panorama di desolante impoverimento, dividendosi in lotte campanilistiche a favore di questo piuttosto che di quell'altro ospedale, lotte che hanno finito per fare il gioco di chi remava contro gli interessi dei cittadini di questo lembo della nostra meravigliosa terra. Guai a ripercorrere quei tempi e soprattutto guai a ripetere quegli stessi errori. L’idea dell’ospedale unico, da realizzare lungo il Tirreno Cosentino, va nella giusta direzione, per superare ogni forma di egoismo localistico e per riuscire a dare risposte concrete ai bisogni dei nostri cittadini. Ciò non di meno, bisogna avere l’onestà intellettuale di dire che si tratta di un progetto che al momento si trova allo stato embrionale, perché di esso non esiste alcuna forma di concreta ideazione, men che meno messa nera su bianco».

«Attiviamoci tutti - continua - affinché l’iter relativo alla sua realizzazione possa partire il prima possibile e, nel frattempo, considerato che, nella migliore delle ipotesi passeranno diversi anni prima che l’ospedale unico possa essere realizzato, potenziamo i presìdi ospedalieri già esistenti in questa zona, mediante un progetto razionale, basato sulle esigenze dei malati e non ispirato da criteri meramente economici, che esalti le singole realtà, sia pubbliche che private/convenzionate, in un quadro unitario di intervento. Urge l’apertura di un punto nascita lungo il Tirreno Cosentino. Le nostre donne sono costrette a percorrere decine e decine di chilometri per poter partorire, spesso esponendo a rischi la salute dei nascituri. Bisogna rafforzare i presìdi di pronto soccorso e di pronto intervento. Spesso le ambulanze, per carenza di personale, al proprio interno non hanno medici, e la cronaca dei mesi passati ci suggerisce che forse, e mai come in questo caso il condizionale è d'obbligo, tale mancanza potrebbe aver provocato conseguenze nefaste».

«Potenziamo gli ospedali ed i reparti già esistenti e correggiamo quelle discrasie organizzative, poste in essere nel passato, che nate con l’intento di dare un contentino all’amico politico di turno, in quel momento al potere di quella città, hanno finito col creare una serie di disguidi che superano di gran lunga il piacere di quella “bandierina” che si è potuta sventolare dinanzi ai propri elettori. Organizziamo un tavolo tecnico/politico, alla presenza del Governatore, che già sta facendo tanto in materia e che si mostra sempre attento alle esigenze dei nostri territori, e di tutti i sindaci della zona. Il periodo storico appare come altamente propizio. Finalmente si parla di interesse dell'intero comprensorio e non di salvaguardia di questo piuttosto che di quell'altro presidio ospedaliero. Con buonsenso e raziocinio potremo avviare, tutti insieme, un iter finalmente risolutivo delle tante criticità esistenti» conclude il sindaco di Fuscaldo.

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