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Ospedali calabresi, stato d’emergenza

  • Immagine del redattore: Uneba Calabria
    Uneba Calabria
  • 10 mar
  • Tempo di lettura: 2 min

Roberto Occhiuto
Roberto Occhiuto

CATANZARO - Il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza per il sistema ospedaliero della regione. Il provvedimento della durata di 12 mesi prevede un nuovo commissario per velocizzare i lavori del Pnrr. A chiedere il provvedimento al dipartimento della Protezione Civile presso la Presidenza del Consiglio dei ministri è stato il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in una lettera del 5 febbraio. «Si rende assolutamente necessario avvalersi di misure eccezionali per superare le oggettive criticità, colmando quindi una carenza sanitaria non più sostenibile», ha scritto Occhiuto nella richiesta, lo stesso presidente ha rimarcato che «nell’interesse pubblico» è necessario «definire con ogni urgenza un appropriato quadro normativo che consenta lo snellimento dei processi decisionali attuativi del piano dell’edilizia sanitaria, istituendo procedure più celeri adeguate per soddisfare le ineludibili esigenze in ambito sanitario con particolare riguardo ai contesti territoriali regionali meno organizzati». Di fronte la sfida del Pnrr e l’ammodernamento della rete degli ospedali in Calabria, regione già commissariata da oltre 10 anni, si è fatta urgente per la Regione Calabria una accelerazione sui progetti per le nuove strutture, alcuni ancora fermi. Il commissario straordinario sarà nominato dal capo della Protezione civile, Fabio Ciciliano. «La Giunta - scrive Occhiuto - da me presieduta ha provveduto a dare nuovo impulso alla ripresa dell’attività di costruzione degli ospedali ma, alle difficoltà incontrate dalla precedente esperienza commissariale, si è aggiunta l’inattuabilità dei progetti allora predisposti che risultano ormai superati sul piano tecnico, sanitario ed economico, risalendo a soluzioni di circa 20 anni addietro (fondi riqualificazione ospedale di Locri risalenti al 2004 e per la costruzione dei nuovi ospedali della Sibaritide, di Gioia Tauro e di Vibo Valentia al 2007). La continua modernizzazione dei processi e delle apparecchiature, associata alle nuove regole introdotte dal Covid, rende imprescindibile la necessità di aggiornare i progetti ma, al tempo stesso, di massimizzare lo sfruttamento di tutto ciò che negli anni è stato fatto, così da pervenire quanto prima a poter dotare il territorio di tali opere».

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