Per Scalercio (Si) la sanità regionale alimenta disuguaglianze
- Uneba Calabria
- 18 lug
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COSENZA - «Come tutti sappiamo le strutture ambulatoriali e riabilitative, o laboratori di analisi accreditate possono erogare servizi di cura per conto del Servizio sanitario nazionale. In considerazione della situazione critica in termini debitori della nostra sanità, e specificatamente quella della regione Calabria, l’erogazione dei servizi delle strutture private accreditate può avvenire all’interno di un budget prestabilito oltre il quale il Ssn non pagherà le prestazioni. Inoltre Il succitato budget si basa anche sui trasferimenti del ministero della sanità alle Regioni», afferma in una nota il responsabile provinciale organizzazione di Sinistra italiana Sandro Scalercio. «Il bilancio per le strutture accreditate nella Regione Calabria per il 2025 non è stato ancora reso pubblico ed in parole povere significa che le strutture convenzionate non hanno contezza di quante e quali prestazioni possono erogare per essere sicure di stare nei limiti del budget che verrà stabilito. Naturalmente tutto questo va a discapito del cittadino utente che pur in presenza di una prescrizione medica non può accedere velocemente alla prestazione per l’incertezza della struttura erogante e quindi, pur avendo diritto alla prestazione mutualistica, si vede costretto ad attendere tempi di cui non si ha contezza, o a pagare la prestazione». aggiunge. «Il caso specifico riguarda le strutture che si occupano di riabilitazione fisioterapica per migliorare le capacità deambulatorie. Molti anziani vi ricorrono per recuperare mobilità e più autonomia e migliorare la qualità della propria vita. A tutt’oggi con la situazione descritta sopra ed in presenza, molto spesso, di pensioni mortificanti che non permettono di pagare le prestazioni, i nostri anziani non riescono ad accedere al servizio e quello che dovrebbe rappresentare una speranza di miglioramento delle proprie condizioni fisiche diventa un’ulteriore amarezza», si legge ancora. «La burocrazia, in una Regione martoriata e piena di fragilità come la nostra, diventa spesso un macigno insormontabile per i cittadini, accrescendo le condizioni di disuguaglianza; chiediamo al Commissario alla Sanità della Regione Calabria di porre rimedio con urgenza a questa situazione inaccettabile per una comunità già fiaccata da difficoltà sociali ed economiche che il più delle volte non fa arrivare a fine mese, il cui accesso alla cura e alla salute sta diventando un miraggio», conclude la nota.












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