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Pizzo, dializzati senza trasporto

  • Immagine del redattore: Uneba Calabria
    Uneba Calabria
  • 11 ore fa
  • Tempo di lettura: 2 min
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VIBO VALENTIA - L’Associazione nazionale emodializzati (Aned) Calabria lancia un duro atto d’accusa contro l’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, accusata di «negare i diritti fondamentali dei dializzati» e di «sottovalutare da troppo tempo la gravità della gestione della rete nefrodialitica e del trasporto dei pazienti». In un comunicato diffuso oggi, il Comitato Aned Calabria denuncia la situazione di un paziente ottantaquattrenne di Pizzo, affetto da gravi comorbidità, che non avrebbe ricevuto il previsto servizio di trasporto in ambulanza dalla propria abitazione al centro dialisi di Vibo città. «Il trasporto in dialisi è un diritto riconosciuto come Livello Essenziale di Assistenza (Lea, art. 55) e regolamentato dalla Regione Calabria – afferma Aned – ma l’Azienda sanitaria di Vibo continua a disattendere quanto previsto, comportandosi come se fosse una repubblica autonoma». L’associazione chiede spiegazioni dirette al prefetto Gianfranco Tomao, che guida l’Asp commissariata per motivi ambientali, accusandolo di non garantire un diritto essenziale ai pazienti nefropatici. Tra le criticità denunciate figurano anche la mancanza di un nefrologo titolare a Serra San Bruno, la situazione precaria del centro dialisi di Tropea, carenze infermieristiche e mancati rimborsi ai pazienti in dialisi peritoneale. Aned sottolinea inoltre l’inadeguatezza strutturale del centro dialisi di Vibo e la mancata attivazione dei posti letto di nefrologia previsti nell’atto aziendale ma rimasti solo sulla carta. «Assistiamo, ancora una volta, al totale silenzio della Società Italiana di Nefrologia – si legge nella nota –. A difendere i pazienti calabresi è sempre e solo Aned. Queste situazioni umiliano il cittadino-paziente e ne minano la salute fisica e morale». L’associazione sollecita un intervento immediato del prefetto Tomao per garantire il trasporto in ambulanza del paziente Aloi e il rimborso delle spese anticipate dai familiari, quantificate in 80 euro a viaggio, somme che – ribadisce Aned – “sono dovute per legge”. Il comunicato si chiude con un appello fermo: «Aned difenderà il sacrosanto diritto al trasporto in dialisi in ogni momento e con tutti i mezzi consentiti. È tempo che l’Asp di Vibo risolva le gravi lacune nella gestione del servizio, peggiorate già ai tempi del Covid-19».

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