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Pnrr, la Cisl chiede interventi per riorganizzare la sanità calabrese



CATANZARO - «È ora più che mai indispensabile intervenire con le risorse del Pnrr per riorganizzare il Servizio sanitario nazionale e rafforzarne il profilo universalistico pubblico e gratuito, per evitare che si allarghi ulteriormente la forbice delle differenze nella qualità delle prestazioni assistenziali e di cura tra le regioni», afferma in una nota Tonino Russo, segretario generale della Cisl calabrese. «Da tempo – prosegue il sindacalista – la Cisl ha lanciato l’allarme sulla crisi in cui versa la Sanità pubblica nel nostro Paese, sospinta da un progressivo taglio di risorse del Fondo Sanitario Nazionale di oltre 37 miliardi negli ultimi 10 anni: tagli negli organici, blocco del turn over, chiusura di ospedali, assenza di programmazione hanno prodotto questi risultati. L’obiettivo principale deve essere la presa in carico del paziente, la continuità assistenziale. La riorganizzazione della rete ospedaliera e l’integrazione con la rete di assistenza territoriale tutta da organizzare, sono fondamentali per garantire i Lea e, con essi, la necessaria assistenza diffusa, soprattutto nelle aree interne e quella rivolta agli anziani e alle fasce più deboli della popolazione, in Calabria più ampie che altrove. Il territorio ben assistito diventa essenziale anche come filtro rispetto alle tante ospedalizzazioni inappropriate – prosegue Russo – Serve, quindi, una maggiore integrazione ospedale/territorio, soprattutto per la gestione delle cronicità. E serve nuovo personale a fronte delle gravi carenze negli organici, perché le strutture camminano con le gambe delle donne e degli uomini. Serve valorizzare il Distretto quale struttura che prende in carico il paziente nel territorio di competenza, dopo la dimissione e/o prima del ricovero in ospedale. Questo modello organizzativo, collegato alla rete dei medici di medicina generale e alle Unità Operative e/o con il Distretto, è un punto fondamentale, elemento insostituibile di base nell’interazione ospedale-territorio, perché finalizzato a creare una vera presa in carico e utile per evitare riacutizzazioni di patologie che comportano spesso ulteriori ricoveri, disagi per i pazienti e i loro familiari, dispendio di risorse». «Serve altresì – prosegue Russo – una reale integrazione tra Aziende Sanitarie e Aziende Ospedaliere Universitarie. È un obiettivo ambizioso e prioritario non più procrastinabile se vogliamo supportare e sostenere lo sviluppo di percorsi che garantiscano realmente presa in carico e continuità nelle cure dei pazienti. È importante – sottolinea il segretario generale della Cisl Calabria – realizzare un modello organizzativo espressione della integrazione tra due ordinamenti, ospedaliero ed universitario. Su questo, la Cisl chiede al presidente della Giunta regionale Occhiuto, nella sua qualità di Commissario ad acta per il piano di rientro della Sanità calabrese, di promuovere un confronto tra sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, commissari straordinari aziendali, direttori delle strutture ospedaliere e rettori – conclude il sindacalista – C’è bisogno di un progetto reale e ambizioso di programmazione e gestione che metta da parte ambizioni personali. Di programmazione vera, di seconda puntata rispetto ai fallimenti addebitabili a commissari ad acta passati di moda. La vera integrazione si realizza solo attraverso scelte meritocratiche».

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