Policlinico di Cosenza, da Catanzaro no alla “legge-truffa”
- Uneba Calabria
- 12 ago
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CATANZARO - Con queste parole, il consigliere comunale Vincenzo Capellupo interviene con decisione nel dibattito pre-elettorale, lanciando un appello forte, diretto e senza possibilità di equivoci ai candidati catanzaresi al prossimo Consiglio regionale, con un messaggio ancora più pressante rivolto ai consiglieri uscenti che intendono ricandidarsi. Al centro della denuncia c’è una questione che agita da mesi la scena politica e istituzionale calabrese: la proposta di legge per l’istituzione del Policlinico universitario di Cosenza, sostenuta dal presidente dimissionario Roberto Occhiuto e dal suo principale collaboratore Caputo. Una proposta che Capellupo non esita a definire «una legge-truffa», ritenendola profondamente lesiva per la città di Catanzaro, storicamente sede del policlinico universitario e del sistema formativo medico della Calabria.
Secondo Capellupo, si tratta di una manovra non solo politicamente ingiusta ma anche tecnicamente illegittima, e per questo rivolge un invito esplicito ai candidati catanzaresi a prendere posizione, senza ambiguità e senza temporeggiamenti. «Dichiarino subito e pubblicamente – afferma – che, se eletti o rieletti, non voteranno mai questa legge. Promettano davanti alla città e all’intera comunità calabrese che difenderanno la sanità del Capoluogo di Regione e il diritto alla salute dei cittadini. Solo così – aggiunge – saranno credibili agli occhi dell’elettorato». Capellupo pone l’accento su un tema che va oltre la battaglia tra territori: la correttezza istituzionale e la dignità del voto democratico. Sarebbe, a suo giudizio, «immorale e gravissimo» se i voti raccolti a Catanzaro venissero poi utilizzati «per dare la mazzata finale alla città, alla sua università, al suo sistema sanitario e al ruolo di Capoluogo regionale». Una dinamica che, secondo il consigliere, si è già verificata più volte nel corso della recente legislatura e che non può più essere tollerata. Particolarmente critico è il giudizio di Capellupo sul merito tecnico-giuridico della proposta Occhiuto-Caputo, che definisce «anticostituzionale e illegittima». La legge – spiega – manca dell’autorizzazione preventiva dei ministeri competenti, non ha ricevuto l’assenso della Conferenza Stato-Regioni e comporterebbe «un notevole squilibrio nell’assegnazione delle risorse economiche» della sanità calabrese, tutte orientate a favore della città di Cosenza. Un vantaggio – sottolinea – «che appare del tutto illegittimo e da revocare».Capellupo chiama in causa con forza i consiglieri regionali uscenti, soprattutto coloro che hanno raccolto consensi a Catanzaro e oggi chiedono un nuovo mandato. «Hanno il dovere morale – afferma – di fare chiarezza, subito, sulle loro intenzioni. Gli elettori hanno il sacrosanto diritto di sapere come saranno utilizzati i loro voti».












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