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Polistena, dubbi del sindaco sul destino dell’ospedale




Michele Tripodi

POLISTENA – Ancora un Dca del presidente Roberto Occhiuto, nelle vesti di commissario straordinario alla sanità, finisce nel mirino del sindaco di Polistena, Michele Tripodi. Questa volta a essere sotto accusa è il decreto 360 del 22 novembre scorso che modifica il tanto chiacchierato Decreto del Commissario ad Acta 78/2024. Una modifica che, a detta del primo cittadino, sembrerebbe ipotizzare una riconversione dell’ospedale di Polistena «in una struttura marginale e minore». «La recente modifica al Piano di organizzazione della rete ospedaliera calabrese – afferma il sindaco in una nota - è ulteriormente restrittiva e recepisce un parere del Tavolo di monitoraggio fermo al 10 aprile. Tutto ciò che è avvenuto dopo, comprese le istanze provenienti dai territori, è rimasto completamente inascoltato. Fra le principali nostre richieste vi era e vi è il mantenimento del presidio ospedaliero di Polistena quale spoke con caratteristiche dipartimentali dell’emergenza-urgenza tra cui l’istituzione dell’emodinamica e di altre specialità connesse. Il decreto – aggiunge Tripodi - non solo conferma l’orientamento verbale e le tabelle formali precedenti, ma amplifica dubbi e perplessità sul destino dell’ospedale di Polistena». Per il primo cittadino di Polistena «non è sufficiente affermare genericamente che "gli attuali presidi ospedalieri che insistono nelle aree territoriali di riferimento degli ospedali da realizzare (Ospedale della Piana, Ospedale della Sibaritide e Ospedale di Vibo Valentia) non saranno oggetto di dismissione e il loro ruolo sarà valorizzato anche successivamente al completamento dei predetti nuovi ospedali"». Per Tripodi, invece, «occorre dire come e fare scelte concrete con strumenti a supporto. Non fa testo una previsione generica e disconnessa rispetto agli atti di programmazione confermata dal fatto che la tabella 14 del DCA/78 sia stata mantenuta nella sua assurda previsione iniziale di cancellare l’ospedale di Polistena. La “novità” forse del nuovo DCA 360 è quella di riconvertire l’ospedale di Polistena in un’altra cosa? Ad esempio un ospedale nominale senza reparti? Prenderebbe forma la volontà di trasformare il resto della sanità pubblica del territorio in “ambulatori” come case della salute, centrali operative e case di comunità, che tra l’altro dovranno essere riempite di organici al momento sottodimensionati e svuotati dalla fuga dei medici dagli ospedali pubblici verso le strutture private». Ciò spiegherebbe, secondo il sindaco, «il motivo per cui gli investimenti a lungo termine per l’ospedale di Polistena siano stati messi nel congelatore come quello Inail (in realtà mai esistito) per la ristrutturazione del presidio. È evidente che l’istituzione di nuovi reparti come emodinamica, oncologia, neonatologia, neurologia, pur previsti nell’atto aziendale dell’Asp, sono derubricati dall’agenda politica regionale che attraverso il Dca 360 /2024 toglie ancora servizi alle strutture ospedaliere pubbliche della Calabria». Si riaprirebbe così, conclude Tripodi, «una questione politica, quella cioè del mantenimento e potenziamento dell’ospedale di Polistena e della sanità pubblica, che avendo già patito assurde penalità, ha bisogno di ritornare alla sua centralità operativa nell’erogazione di servizi a tutela del diritto alla salute».

 

 

 

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