Reggio, il sindaco prepara la battaglia contro il taglio delle guardie mediche
REGGIO CALABRIA – Il piano di riordino territoriale, già inviato ai ministeri per una valutazione, prevede la riduzione a circa un centinaio delle guardie mediche in Calabria. Un piano che, però, non potrà vedere la luce se prima non ci sarà una riforma complessiva del sistema: 118, case della comunità (entro il 2026) e istituzione delle aggregazioni di di medicina generale. Intanto si rafforza il fronte del “no”. «E' in atto una strategia complessiva che punta a smantellare l'intero sistema della sanità territoriale della quale non saremo né complici né silenti spettatori» dice il sindaco Giuseppe Falcomatà. «L’Asp ci ha comunicato nei giorni scorsi che sarà soppressa la metà delle guardie mediche ad oggi presenti sul territorio metropolitano, circa cinquanta. Inoltre il laboratorio di analisi pubblico di via Willermin è a rischio chiusura. Cosi come i poliambulatori di Gallico e di Pellaro. Quest’ultimo, a detta dell'Asp, sarebbe “alternativo” allo storico presidio di Via Padova, quindi dovrebbe essere soppresso l'uno o l'altro. La chiamano “razionalizzazione”, ma si tratta di uno dei più feroci attacchi al diritto alla salute che il nostro territorio abbia mai vissuto che, combinato con la legge sull'autonomia differenziata, certificherebbe la morte del nostro sistema sanitario territoriale pubblico. Evidentemente il Covid non ci ha insegnato nulla. In nome di freddi numeri, si tagliano diritti essenziali a tutto vantaggio della sanità privata. E come sempre a farne le spese sono le categorie più fragili, gli anziani e tutti coloro che non possono permettersi visite ed analisi in strutture diverse da quelle pubbliche. È un disegno del tutto irresponsabile che non intendiamo accettare passivamente. La storia ci insegna che se c'è un investimento da compiere, deve essere indirizzato proprio alla rete della sanità territoriale, che decongestiona i grandi hub ospedalieri e supporta i cittadini nel quotidiano. La politica, tutta, senza distinzioni e colori politici, le associazioni, le forze sindacali, si mobilitino per difendere il diritto alla salute sul nostro territorio e nell'intera Calabria. È una battaglia di civiltà che va combattuta insieme».
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