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Salute mentale, insostenibile la situazione dei Csm nel Crotonese





CROTONE - La situazione dei Centri di salute mentale del Crotonese è ormai «insostenibile». I dati ufficiali parlano chiaro: migliaia di pazienti tra Crotone, Mesoraca e Cirò Marina affrontano una grave carenza di personale medico, infermieristico e amministrativo, mettendo a rischio la loro salute e il loro benessere. «Questo problema si inserisce in un sistema sanitario crotonese già al collasso, costringendo molti a rivolgersi al privato, emigrare per le cure o, peggio, rinunciare alla cura». Lo denuncia un cartello di associazioni e coop: Agorà Kroton Cooperativa Sociale, Arci N. A., Baobab Cooperativa Sociale, Kroton Community Cooperativa Sociale, Prociv Isola Capo Rizzuto, Orizzonti Nuovi Cooperativa Sociale, Studio S.P.E.R. cooperativa sociale, Codici, MDDC, Legacoop, Libera, Maslow, Il Barrio, Nonostante tutto resistiamo, Officina Kids Aps, Volontari di strada odv. Le conseguenze della grave carenza? Allungamento delle liste d’attesa: molti pazienti non riescono ad accedere tempestivamente alle cure necessarie. Diminuzione della qualità delle prestazioni: il sovraccarico di lavoro incide negativamente sulla qualità delle cure erogate. Rischio di aggravamento delle condizioni: la mancanza di assistenza adeguata può portare al deterioramento dello stato di salute mentale dei pazienti. Sovraffaticamento del personale: i pochi professionisti in servizio lavorano in condizioni di estrema difficoltà, con il rischio di burnout. Ma ecco le richieste urgenti avanzate da associazioni e coop alla conferenza dei sindaci dell’Asp, al Comune e alla Provincia di Crotone. Nominare un amministrativo per la gestione del servizio. Nominare un assistente sociale per ogni servizio, figura assente ormai da oltre quattro anni. Aumentare il numero di medici e operatori sanitari nei Csm e nello Spdc. Investire nella formazione del personale e nell’aggiornamento delle tecnologie. Garantire ai pazienti affetti da disturbi mentali gli stessi diritti degli altri cittadini. «Non possiamo più tollerare che la salute mentale dei nostri concittadini venga messa in secondo piano - denunciano le associazioni e le coop - Non possiamo più tollerare che la salute mentale dei nostri concittadini venga messa in secondo piano. È ora di agire».

 

 

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