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Terapie intensive, solo la Calabria supera la soglia d'allerta



ROMA - Continua a calare, a livello nazionale, il numero delle terapie intensive occupate da pazienti Covid, attestandosi al 22%, ben 8 punti sotto la soglia critica del 30% . E scendono a 2 le regioni che superano tale soglia oltre la quale diventa difficile la presa in carico di malati non Covid: Lombardia, Toscana. Lo mostrano i dati dell’Agenzia nazionale per i Servizi sanitari regionali (Agenas), relativi alla giornata del 2 maggio. Una discesa decisa, da Nord a su Italia, se si considera che ancora, il 27 aprile le terapie intensive Covid erano al 30% a livello nazionale e 7 le regioni oltre questo valore.

Cala ancora, attestandosi al 23%, anche la percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid-19 nei reparti ospedalieri ordinari, restando quindi ben al di sotto della soglia di allerta del 40% individuata dal Ministero della Salute (superata solo dalla Calabria). Tale valore era pari al 32% lo scorso 27 aprile e al 28% lo scorso 25 maggio.

Questo, nel dettaglio, è ora il tasso di occupazione delle terapie intensive e dei reparti ordinari nelle varie Regioni e Province autonome: Abruzzo (13% intensive, 21% reparti ordinari); Basilicata (11%, 27%); Calabria (18%, 41%); Campania (19%, 30%); Emilia Romagna (23%, 19%); Friuli Venezia Giulia (10%, 19%); Lazio (26%, 27%); Liguria (22%, 19%); Lombardia (32%, 25%); Marche (24%, 24%); Molise (10%, 11%); PA di Bolzano (6%, 6%); PA di Trento (22%, 9%); Piemonte (23%, 27%); Puglia (27%, 35%); Sardegna (18%, 16%); Sicilia (15%, 24%); Toscana (31%, 20%); Umbria (19%, 20%); Valle d’Aosta (23%, 8%); Veneto (11%, 11%).

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