Vibo, appello di +Europa ai commissari
- Uneba Calabria
- 22 ore fa
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aci. Al centro del documento, una richiesta chiara: più trasparenza, più comunicazione e più ascolto da parte delle istituzioni sanitarie. «Non vogliamo soluzioni miracolose, ma almeno delle risposte», scrivono i rappresentanti del movimento, sottolineando come l’assenza di informazioni e l’opacità gestionale stiano contribuendo ad alimentare un clima di frustrazione e sfiducia nella cittadinanza. «Viaggi della speranza al posto del diritto alla salute”. Nella lettera, +Europa denuncia con forza la condizione cronica della sanità calabrese: “I calabresi sono costretti da anni a organizzare viaggi della speranza, a partire non per vacanza ma per inseguire un diritto fondamentale: quello alla salute». Una realtà drammatica, che pesa in modo particolare sulle nuove generazioni. «Non parliamo di un’entità astratta, ma dei nostri figli, della loro salute e del loro futuro. Non possiamo più tollerare che l’accesso a cure dignitose sia un privilegio e non un diritto». Appello per un confronto pubblico. Il coordinamento ha chiesto un incontro formale con i vertici dell’Asp di Vibo, per avviare un confronto aperto e costruttivo. «Non chiediamo libri dei sogni, ma di essere informati, trattati con rispetto, resi partecipi del futuro che ci riguarda da vicino». L’obiettivo è ricostruire un ponte tra istituzioni e cittadini, e provare a restituire fiducia in un sistema sanitario che – denunciano – «troppo spesso viene percepito come ostile, distante e impenetrabile». «Le eccezioni virtuose diventino la regola». Nel concludere il proprio intervento, +Europa lancia un messaggio di speranza e responsabilità: «Vogliamo che le poche eccellenze sanitarie della Calabria non restino casi isolati, ma diventino la regola. Non c’è nulla di peggio di un popolo rassegnato: per questo continueremo a chiedere risposte, pretendere trasparenza e promuovere un dibattito pubblico sulla sanità che non escluda nessuno».
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