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Vibo, il Pd chiede una reazione istituzionale dopo un caso di malasanità

  • Immagine del redattore: Uneba Calabria
    Uneba Calabria
  • 12 giu
  • Tempo di lettura: 1 min
Nicola Irto
Nicola Irto

CATANZARO - «Impone un'immediata reazione istituzionale la morte delle 37enne Maria Mamone a pochi giorni da un accesso al Pronto soccorso in cui sarebbe stata rassicurata e dimessa con la prescrizione di un semplice consulto psicologico. Non si può morire così, non si può accettare che una giovane donna trovi la morte dopo che il sistema sanitario non ha saputo cogliere i segnali della sua sofferenza fisica». Lancia l'ennesimo allarme sulla sanità il Partito democratico della Calabria, guidato dal senatore Nicola Irto. I dem, in una nota, esprimono anche "profondo cordoglio e vicinanza ai familiari e agli amici della paziente. È il terzo decesso sospetto in poche settimane che chiama in causa la stessa struttura pubblica. Questa catena di eventi tragici non può restare senza risposte. Serve - precisa il Pd calabrese - l'attivazione immediata del Rischio clinico regionale e l'apertura di un'inchiesta interna da parte dell'Asp di Vibo Valentia. È indispensabile fare piena luce su quanto avvenuto e accertare eventuali responsabilità cliniche, organizzative o gestionali». «È in gioco la fiducia dei cittadini nella sanità pubblica della Calabria. Se ci sono criticità nell'ospedale di Vibo Valentia, devono emergere e devono essere affrontate e risolte con coscienza e prontezza. La sanità calabrese - concludono i dem - non può essere una lotteria né un rischio ulteriore per i malati. Va garantito a tutte e a tutti il diritto a una diagnosi tempestiva, competente e sicura».

 

 

 

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