Vibo, screening mammografico fermo

VIBO VALENTIA - L'Osservatorio civico Città Attiva di Vibo Valentia, rappresentato dagli avvocati Daniela Primerano, Francesca Guzzo e Ornella Grillo, ha formalmente richiesto la riattivazione immediata del servizio di prenotazione per lo screening mammografico presso l'Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia. La richiesta è stata inviata a numerosi enti e istituzioni, tra cui il Comune, la Provincia, la Regione Calabria, la Prefettura, la Procura della Repubblica e il Ministero della Salute. L'interruzione del servizio, che rientra nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), è stata confermata dall'Asp di Vibo Valentia, che ha comunicato che il servizio riprenderà a pieno regime solo dal 16 febbraio 2025 e questa situazione ha suscitato «grande preoccupazione tra i cittadini, che hanno segnalato l'impossibilità di prenotare lo screening mammografico, un esame cruciale per la prevenzione dei tumori della mammella». L'Osservatorio Civico ha evidenziato che l'interruzione del servizio potrebbe configurare gli estremi del reato di «interruzione di un servizio pubblico o di pubblica necessità, ai sensi degli articoli 331 e 340 del Codice Penale. Nonostante una precedente richiesta inviata il 10 dicembre 2024, l'Azienda sanitaria non ha fornito un riscontro formale, aggravando ulteriormente la situazione». Il sodalizio evidenzia inoltre che il Piano di Sviluppo dei servizi sanitari dell'Asp di Vibo Valentia, redatto in ottemperanza al Dca del 2023, aveva già evidenziato la necessità di implementare i servizi di screening oncologico, stanziando un budget di 300.000 euro per il 2023 e 200.000 euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025 tuttavia, «l'interruzione del servizio di prenotazione per lo screening mammografico ha messo in luce gravi carenze organizzative». L'Osservatorio Civico ha chiesto a tutti gli enti e le istituzioni coinvolte di attivarsi immediatamente per risolvere la problematica e garantire il regolare funzionamento del servizio ma in mancanza di un riscontro entro sette giorni, gli avvocati Primerano, Guzzo e Grillo hanno annunciato l'intenzione di denunciare formalmente la situazione alla Procura della Repubblica, al fine di individuare eventuali responsabilità nella gestione del servizio. «La situazione è di estrema gravità, considerando l'importanza degli screening oncologici nella prevenzione e nella diagnosi precoce dei tumori» concludono dall’Osservatorio Civico che continuerà a monitorare la situazione e a sollecitare le autorità competenti affinché venga garantito il diritto alla salute dei cittadini.
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