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Cutro, primo convegno regionale di thalassemia


CUTRO - Presso la Sala polivalente Falcone e Borsellino, si è svolto il primo convegno regionale sulla thalassemia, organizzato dall’associazione Thalassemici Crotonese Onlus federata United con la partecipazione istituzionale del Comune di Cutro. Il convegno ha spaziato su tutta la complessa tematica di una malattia che ancora oggi determina gravi difficoltà per chi ne è colpito in forma grave e, anche, per i familiari degli ammalati. Erano presenti diverse persone che soffrono in prima persona la malattia, sia come ammalati che come genitori o parenti degli stessi. Il convegno aveva una duplice finalità: sia scientifica ma pure divulgativa. Soprattutto al fine di sensibilizzare e far conoscere le problematiche dei thalassemici, ma pure i progressi che sono stati compiuti negli ultimi anni dalla scienza medica. Ha aperto i lavori porgendo i saluti dell’associazione Thalassemici Crotonese Onlus il presidente Antonio Martino che ha auspicato che il convegno possa essere punto di riflessione e di partenza per un dialogo ed un lavoro medico di gruppo e di sostegno sempre più all'avanguardia nell'interesse di tutti i pazienti thalassemici e micro-drepanocitici. Il vicesindaco del Comune di Cutro, Anna Battaglia, ha rimarcato l’importanza dell’iniziativa sia dal punto di vista della solidarietà agli ammalati e alle loro famiglie, ma anche per comprendere meglio gli aspetti medici e di progresso medico relativamente alla malattia, così come i disagi delle famiglie, che si trovano a combattere con una situazione davvero problematica e ha ringraziato l’associazione Thalassemici Crotonese Onlus per il suo impegno e per avere scelto Cutro come sede dell’iniziativa di rilievo regionale. Durante il convegno si sono avuti interventi di professionisti impegnati da anni nella lotta medico-scientifica e nella cura della thalassemia. Tra tutti va segnalata la presenza del Professor Maggio dell’Uoc di Ematologia e Malattie Rare e del Sangue e degli Organi Ematopoietici, Dipartimento di Ematologia ed Oncologia dell’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti “Villa Sofia Cervello” di Palermo, che ha avuto un importante riconoscimento dall’Aifa(Agenzia Italiana per il Farmaco) per la ricerca e lo studio di un farmaco antithalassemico. Segno che la ricerca sta compiendo passi in avanti rispetto a questa malattia. Il dottor Iannelli, Ginecologo di Lamezia Terme,ha invece sviluppato il tema del rapporto tra gravidanza e Thalassemia, indicando come oggi è possibile per una donna thalassemica avere dei figli e con un’attenzione preventiva e diagnostica seria si possono ridurre i rischi legati all’evento del parto. Ha poi evidenziato che se gli individui di una coppia sono entrambi thalassemici si ha il 25% di probabilità che il bambino possa avere trasmessa la malattia. Certo è che non bisogna abbassare la guardia, ma si è detto che con riguardo alla thalassemia la ricognizione diagnostica deve essere globale, anche per prevenire le complicanze. Nel corso del convegno vi sono stati altri interventi in cui è stato posto l’accento sul ruolo della scienza medica da un lato, ma anche delle istituzioni e delle famiglie, soprattutto per una migliore qualità della vita di chi vive quotidianamente una malattia così insidiosa, ma che oggi, ed è questo il messaggio più importante del convegno, grazie ai progressi e agli strumenti posti in essere può essere tenuta sotto controllo

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