Scura al Senato: Problema etico in Calabria. Dure reazioni
ROMA - «In Calabria c'è un problema etico». Duro l'affondo del commissario alla sanità calabrese Massimo Scura durante la sua audizione al Senato. Scura ha spaziato a 360 gradi riservando attacchi alla politica e non solo. Ha parlato, per esempio, del caso di un detenuto condannato per mafia che ha continuato a percepire lo stipendio, di un dirigenti di struttura complessa condannato per truffa che ha ricevuto un analogo incarico, e si è soffermato sull'ospedale di Locri, dove «L'orologio marcatempo è stato distrutto ogni volta che è stato installato». Ha parlato di dg «nominati dalla politica che non hanno conoscenze gestionali». E ancora, ha parlato di una regione prima per infiltrazioni mafiose nei Comuni e ultima per donazione di organi.
Altrettanto dure le reazioni. Per Il senatore Marco Siclari, capogruppo di Forza Italia in commissione sanità, si è aperto uno scenario diverso che muterà l'assetto della gestione sanitaria in Calabria. «Ho incalzato Scura e ascoltato attentamente le sue risposte su diverse emergenze che riguardano la gestione commissariale della sanità in Calabria, le difficoltà imposte dalla politica e dal territorio, e avrò modo di esaminarle durante la conferenza stampa fissata per martedì 25 settembre a Lamezia Terme. Resto convinto, anche a fronte delle risposte ottenute oggi, che lo strumento del commissariamento in Calabria è arrivato al capolinea e, dopo aver portato a termine l'audizione di Scura, per la prima volta convocato su mia richiesta nella sede più idonea per affrontare seriamente una questione che riguarda la vita dei calabresi, posso confermare che Scura non può che avere le ore contate. Aspetteremo di ascoltare anche cosa avrà da dire il Governatore Oliverio, più volte chiamato in causa anche da Scura, per poi mettere al corrente tutti, amministratori e cittadini, dei risultati ottenuti e dei prossimi step da portare a termine per ridare dignità ai calabresi e garantire il sacrosanto diritto alla salute», ha concluso il senatore azzurro.
«Per l'ingegnere Massimo Scura è giunta l'ora delle valigie. Nei prossimi giorni tornerà a tempo pieno sindaco di Alfedena, grazie soprattutto alla lunga e costante attività di denuncia del Movimento 5stelle in Calabria», affermano, invece, i parlamentari M5s Francesco Sapia, della commissione Sanità della Camera, e Bianca Laura Granato, senatrice che nell'audizione di Scura in commissione Sanità del Senato ha torchiato il commissario con domande incalzanti. «Scura – proseguono i due parlamentari 5stelle – si è arrampicato sugli specchi e ha confermato, del che non c'era bisogno, la sua assoluta inadeguatezza quale commissario per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo sanitario della Calabria. Nel suo monologo da imperatore sconfitto, non ha fatto alcun riferimento alla mancata, per sua imperdonabile scelta, riattivazione degli ospedali di Praia a Mare e Trebisacce, nonostante le sentenze definitive di riapertura del Consiglio di Stato. Non ha detto nulla sulla mancata decadenza, per sua gravissima scelta, dei 7 direttori generali delle aziende del Servizio sanitario calabrese protagonisti di disavanzi di bilancio. Nulla ha riferito sulle pesantissime criticità di gestione rilevate dal tavolo interministeriale di verifica dello scorso aprile e ribadite con forza in una nostra recente interpellanza alla Camera; nulla sul milionario surplus di finanziamento illegittimo al policlinico universitario di Catanzaro e sulla forzatura dell'integrazione tra gli ospedali Pugliese e Mater Domini; nulla sullo sfascio dell'Asp di Reggio Calabria e sull'illegittimità della sua nomina, per diritto creativo, quale capo della stessa Asp».