Carenza di organico, infermieri sul piede di guerra

CATANZARO – Sono sul piede di guerra gli infermieri professionali calabresi. Per lo stress lavorativo cui sono sottoposti nelle strutture sanitarie pubbliche a causa della carenza di organici che incidono sulla qualità dei servizi.Gli Ordini professionali delle cinque province hanno chiesto al Coordinamento regionale una presa di posizione nei confronti del commissario alla sanità e della Regione. Il Coordinamento denuncia pertanto “l’emergenza degli organici infermieristici e del personale di supporto pregiudica ulteriormente la qualità dell’assistenza, la sicurezza dei cittadini e degli stessi operatori.” Gli Ordini professionali calabresi lamentano anche che “la situazione rischia il default completo nella quasi totalità delle aziende sanitarie, dove la carenza di personale ha già determinato una forte riduzione delle prestazioni e costringe i pochi professionisti in servizio a turni di lavoro doppi o tripli, orari massacranti e continui richiami in servizio, oltre ad un demansionamento continuo della propria professione.” Il Coordinamento cita i dati del Consorzio mondiale RN4CAST che ha condotto un rapporto in oltre 30 Paesi, tra i quali l’Italia, associando il livello quali/quantitativo dello staffing infermieristico e di supporto agli esiti sensibili alle cure infermieristiche (mortalità e insorgenza di complicanze). Se il rapporto tra infermieri e pazienti assistiti è maggiore di 1/6, aumentano gli esiti negativi (mortalità a 30 giorni, complicanze come cadute, errori di terapia, lesioni da pressione). In Calabria il rapporto è di 1/10, in taluni casi addirittura di 1/18.