Decreto Calabria, Scura chiede ai parlamentari calabresi di non votarlo

ROMA - In Parlamento il Decreto Calabria è pronto per l'esame dell'Aula della Camera, ma l'ex commissario alla sanità della Regione Calabria, Massimo Scura, invita i parlamentari calabresi a non votarlo. "Questo decreto è fondato su tre bugie", dice in una lettera aperta nella quale contesta i dati relativi ai Livelli essenziali di assistenza, alla mobilità extraregionale, all'entità del disavanzo e attacca il presidente della Regione, Mario Oliverio. “Amici parlamentari calabresi, non trasformate in legge il decreto Calabria. È fondato su tre bugie – afferma Scura - Adesso, anche se in ritardo, la verità sta impietosamente venendo a galla e i Lea 2018 hanno superato il valore 161. Come ha confermato il dirigente generale del dipartimento, Antonio Belcastro, durante un convegno a Catanzaro, non erano stati inviati i flussi a Roma da parte delle aziende sanitarie. Mancano ancora i dati della prevenzione che valgono altri 6-10 punti. Pertanto, il valore 2018 va da 167 a 171. I servizi, quindi erano stati attivati a tutto vantaggio delle calabresi e dei calabresi”. Secondo l’ex commissario, “la ministra Grillo lo sapeva, perché il suo direttore della programmazione Urbani era presente al tavolo Adduce del 15 novembre 2018, quando io ho reclamato la verità sul valore Lea 2017 erroneamente sceso a 136. Avevo inviato i dati sugli screening ufficialmente per Siveas dieci giorni prima, e i decreti di accreditamento di fine 2016 e gennaio 2017, di nuovi 30 posti di Hospice erano stati firmati anche da Urbani, allora subcommissario in Calabria. I flussi relativi a questi servizi, all’Adi e alla veterinaria non erano stati inviati dalle aziende al ministero della salute. Colpevolmente? Dolosamente? Fatto sta che il livello dei Lea effettivo era di 153,5 nel 2016 e di 161 nel 2017”.
Strali anche su Oliverio che, sempre secondo Scura, “ha costruito un dossier per dimostrare che la perdita è inferiore alla copertura fiscale, pari a circa 100 milioni e non di 160 milioni”.
“Ormai è acclarato che nel 2017, grazie ai nuovi servizi realizzati e ai nuovi rapporti con i privati incentivati a fornire servizi più complessi e contrastanti le fughe fuori regione, la mobilità passiva si è ridotta di 22 milioni. Come si sa questi dati viaggiano con due anni di ritardo e solo ora si conoscono ed entrano nel bilancio preventivo 2019”, dichiara Scura rivolgendosi alla questione della mobilità extraregionale”.
Ai neo commissari Scura contesta di essere rimasti “in silenzio”, mentre “il blocco delle assunzioni di avvocati e dirigenti amministrativi sta peggiorando la situazione contenziosi. Peccato che le bugie siano state prese a pretesto per mettere alla nostra regione la camicia di forza del decreto Calabria. Speriamo – conclude - che i parlamentari calabresi, di qualunque colore essi siano, rimedino a questo errore, che sa tanto di falso ideologico”.