Medici aggrediti, caso Lamezia
LAMEZIA TERME - "Dopo anni di tagli, chiusure e mancata programmazione, tutto il settore della sanità soffre di pesanti carenze sia in termini di funzionalità delle strutture che di mezzi e personale adeguato. Se a questo quadro si aggiunge che è tutta la sanità territoriale che sta dimostrano gravissimi limiti, è facile comprendere che la situazione continuerà a peggiorare se non vi si porrà, al più presto, rimedio". E’ il commento di Giovanni Puccio, responsabile organizzativo del Pd Calabria, sull'aggressione ai medici (negata dall’accusata) verificatasi all’ospedale di Lamezia Terme. Un episodio che per l’esponente del Pd "rappresenta l’emblema più evidente dello stato della disastrata sanità regionale". La "gestione commissariale in due lustri non è stata capace non diciamo di risolvere ma nemmeno di tamponare i gravi squilibri finanziari in cui si dibattono le diverse Aziende sanitarie - aggiunge Puccio -, con ciò determinando in maniera chiara un depauperamento di professionalità, reparti, ambulatori e servizi. Lo stesso dicasi per la mancata riorganizzazione funzionale della sanità del territorio, provocando direttamente due vittime: i cittadini, obbligati a rivolgersi quasi esclusivamente agli ospedali, e i sanitari che, sempre in minor numero, si trovano costretti ad operare nella massima emergenza di personale e mezzi". E’ "fatto oramai incontestabile che i pronto soccorso e i reparti degli ospedali siano diventati una sorta di terminal di tutte le richieste dell’utenza mentre - conclude Puccio -, in un sistema funzionale e virtuoso dovrebbero essere a disposizione solamente per le situazioni più gravi e delicate. Il ripetersi di episodi di intolleranza e di aggressione devono, comunque, essere valutati per comprenderne a pieno il senso e la portata anche alla luce della difficilissima situazione descritta".