top of page

Calabria in coda per screening anti-cancro, prevenzione con la nave Vespucci

  • Immagine del redattore: Uneba Calabria
    Uneba Calabria
  • 19 ore fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Nicola Silvestris
Nicola Silvestris

ROMA - In Calabria troppo pochi cittadini aderiscono ai programmi organizzati di screening anti-cancro. Sono esami fondamentali per aumentare le possibilità di guarigione e costituiscono il cardine della prevenzione secondaria, ma nella regione solo il 6,1% dei cittadini esegue il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci per la diagnosi precoce del tumore del colon-retto, collocandosi in fondo alla classifica di adesione a questo programma. Si tratta di una percentuale nettamente inferiore sia alla media italiana (34,9%) che a quella delle regioni meridionali (19,7%). La Calabria è indietro anche per il tasso di donne che eseguono la mammografia, indispensabile per individuare precocemente la neoplasia del seno: sono solo il 16,4% (Italia 55,4%; Sud e Isole 40,1%). Migliori, anche se nettamente inferiori alla media nazionale (41,5%), le percentuali di adesione al test HPV o al Pap test per il carcinoma del collo dell’utero, pari al 27,2%.  Per migliorare il livello di consapevolezza dei calabresi, la prevenzione contro il cancro «naviga» insieme al «Tour mediterraneo Vespucci». L’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), Fondazione Airc, Fondazione Aiom e la Società italiana di radiologia medica e interventistica (Sirm) saranno infatti presenti il 5 e il 6 maggio a Reggio Calabria al Villaggio IN Italia (Banchina Nuova di Levante) nella tappa del Tour Mediterraneo del veliero più bello del mondo, un vero e proprio orgoglio italiano. Gli oncologi per due giorni forniranno consigli ai cittadini e i volontari distribuiranno materiale informativo legato alla prevenzione.  Ogni anno, in Calabria, si stimano oltre 10.000 nuovi casi di tumore. Il 40% può essere evitato con l’adozione di stili di vita sani, affiancata dall’adesione ai programmi di screening per la diagnosi precoce. «Vogliamo sensibilizzare i cittadini anche sulle regole di prevenzione primaria, cioè sugli stili di vita sani - spiega Nicola Silvestris, segretario nazionale Aiom -. Nella Regione fuma il 20,6% degli adulti, una percentuale inferiore alla media italiana, che raggiunge il 24,5%. Coloro che bevono alcol sono il 29,5%. Anche in questo caso un dato inferiore rispetto a quello nazionale, pari al 58,4%. Accanto a queste tendenze verso comportamenti attenti alla salute, si registrano però dati peggiori per quanto riguarda l’eccesso di peso e la mancanza di attività fisica». Nella Regione, il 46% è in eccesso ponderale (35,7% in sovrappeso e 10,3% obeso) e il 44,5% è sedentario (Italia 28,1%). «La prevalenza di persone in eccesso ponderale cresce in relazione all’età, è più frequente fra gli uomini, fra i cittadini con basso titolo di studio e con difficoltà economiche - continua il professor Silvestris -. Il grave eccesso ponderale è un fattore di rischio correlato a 12 diversi tipi di tumore. Però, è ancora scarsa l’attenzione non solo dei cittadini ma anche degli operatori sanitari nei confronti dei corretti stili di vita. In Calabria, solo il 32,2% delle persone in eccesso ponderale ha ricevuto, da parte dei camici bianchi, il consiglio di perdere peso e il 19,6% dei cittadini ha usufruito di indicazioni per svolgere attività fisica».

Comments


Scegli la provincia 

Troverai l'elenco delle strutture convenzionate.

Cosenza
Crotone
Catanzaro
Vibo Valentia
Reggio Calabria
Seguici
  • Facebook Basic Square
  • Twitter Basic Square
  • Google+ Basic Square
uneba calabria
bottom of page