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Col rischio contagio cala il sostegno agli anziani



ROMA - Due anziani su dieci vivono in una condizione di isolamento sociale e soltanto uno su quattro nel 2020 è riuscito a dare un contributo in famiglia o nella società: il rischio contagio da Covid insomma ha ridotto anche il loro sostegno ai familiari. Sono i dati raccolti dalla sorveglianza PASSI d’Argento pubblicata sul sito dell’Istituto superiore di Sanità (Iss), dedicata alla popolazione generale con più di 65 anni e diffusa in occasione della Giornata Internazionale delle persone anziane quest’anno dedicata proprio all’isolamento sociale e all’anziano come risorsa.

Con la pandemia - spiega l’analisi - si è ridotta significativamente e trasversalmente la partecipazione alla vita sociale (gite e soggiorni organizzati e altri eventi sociali in presenza vengono di fatto annullati dalle misure di contenimento del contagio), ma si è ridotta anche l’opportunità per gli ultra 65enni di rappresentare una risorsa per la propria famiglia e per la società. Con la conseguenza che la quota di «anziano risorsa» passa dal 30% del 2019 (dopo un lento e constante aumento osservato negli anni precedenti) al 25% del 2020, ed è possibile che su questo risultato abbia agito anche la volontà di tutelare i propri cari più anziani dal rischio contagio.

I dati del quadriennio 2017-2020 mostrano che circa due ultra 65enni su dieci vivono in una condizione di isolamento sociale. In particolare, il 20% dichiara che, nel corso di una settimana "normale», non ha avuto contatti, neppure telefonici, con altre persone e il 71% di non aver frequentato nessun punto di aggregazione o incontro.

Questa condizione di isolamento sociale è più frequente con l'avanzare dell’età (40% fra gli ultra 85enni), fra chi ha maggiori difficoltà economiche (30%) o un basso livello di istruzione (26%) ed è più frequente nel Centro-Sud del Paese.

Sale al 56% fra le persone con disabilità. I dati dello stesso periodo di tempo mostravano che il 29%

degli anziani rappresentava una risorsa per i propri familiari o per la collettività: il 19% si prendeva cura di congiunti, il 14% di familiari o amici con cui non viveva e il 5% partecipava ad attività di volontariato. Inoltre circa il 20% degli ultra 65enni partecipava a eventi sociali (come gite e soggiorni organizzati) e il 5% frequentava corsi di formazione (come corsi di lingua straniera, di cucina, per l’uso del computer o percorsi presso università della terza età)

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