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Germaneto, presto nuovo Pronto soccorso



CATANZARO - «Dopo oltre vent’anni di tentativi falliti, il governo regionale e la maggioranza di centrodestra in Consiglio sono riusciti a raggiungere lo storico traguardo dell’integrazione fra gli ospedali di Catanzaro. Lo ha fatto perché l’Aou ‘Renato Dulbecco’ è uno dei poli sanitari più ragguardevoli del Mezzogiorno e offrirà più opportunità di cura ai pazienti calabresi e perché era necessario mettere in sicurezza la facoltà di medicina e assicurare stabilità alle scuole di specializzazione dell’UMG (che quest’anno avrà ben 328 fra borse statali e regionali). Ma anche per sbloccare gli oltre 300 milioni di finanziamenti in edilizia sanitaria destinati al capoluogo di regione e per attivare un nuovo pronto soccorso all'interno del policlinico di Germaneto al fine di alleviare l’ingente carico di quello del Pugliese».

L’ha detto il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, che ha aggiunto: «Su quest’ultimo fronte, i cittadini ci chiedono risposte efficaci ed efficienti. Non possiamo permetterci tempi biblici con progetti faraonici che, come spesso accade, si perdono in montagne di carte e impedimenti i burocratici. Da quanto ho potuto analizzare, l’attuale ipotesi progettuale del nuovo pronto soccorso, è una soluzione pronta. Uno schema che non imporrebbe stravolgimenti strutturali e che sarebbe realizzabile nel giro di 6-8 mesi. Ovviamente è tutto perfettibile e migliorabile, ma mi auguro che la parte universitaria possa esprimere un’intesa, al fine di avviare la verifica da parte della Regione che, come previsto dal protocollo d’intesa, coprirà non solo le spese per i lavori ma anche quelle necessarie per l’assunzione del personale».

Per Mancuso: «L’attivazione del pronto soccorso sarebbe un primo tangibile tassello, su cui va poi costruita una visione complessiva, di quella che è l’unica vera speranza di riscatto della sanità calabrese. La “Dulbecco”, a pieno regime, può essere non solo il polo con cui contrastiamo la migrazione sanitaria ma anche un formidabile attrattore verso la Calabria da altri territori. Sto seguendo con attenzione le recenti evoluzioni del processo in atto e non si può negare che ci siano stati dei rallentamenti. Mi chiedo, però a cosa siano dovuti e quali siano i veri problemi che presumibilmente causeranno un avvicendamento nella governance della Dulbecco. Avvicendamento causato da contrasti interni o a problemi causati da eventuali contrasti esterni? Ciò di cui sono convinto è che la Calabria non può permettersi che l’integrazione si areni a causa dei giochi di un vecchio potere che fatica a mollare la presa. La posta in palio è troppo alta. Cercherò di vigilare personalmente e chiederò al presidente Occhiuto che gli ostacoli frapposti al pieno sviluppo della “Dulbecco” siano adeguatamente contrastati e rimossi, perché il diritto costituzionale di assistenza e cura dei pazienti calabresi non può sottostare a interessi personali che hanno impoverito il nostro territorio».


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