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Sanità digitale, all’UniCal gli Stati generali

  • Immagine del redattore: Uneba Calabria
    Uneba Calabria
  • 10 minuti fa
  • Tempo di lettura: 2 min
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RENDE - La sanità digitale avvierà una nuova stagione soprattutto nella comunicazione tra il cittadino e le strutture della sanità con la possibilità, per le organizzazioni sanitarie, per i clinici e per il paziente, di disporre di molti servizi - dalla cartella informatizzata e condivisa alla sicurezza completa del dato, dalla prenotazione delle prestazioni al monitoraggio delle condizioni del paziente - oltre a molte prestazioni di tipo specialistico. Per questo segmento specifico del Servizio sanitario nazionale, l’Osservatorio sanità digitale del Politecnico di Milano ha stimato una spesa di 2,47 miliardi di euro nel 2024, con una crescita del 12% rispetto al 2023. L’attuazione delle misure del Piano nazionale di ripresa e resilienza sta producendo i primi risultati concreti, con la realizzazione delle piattaforme di telemedicina, la diffusione di soluzioni per la digitalizzazione degli ospedali e lo sviluppo del fascicolo sanitario elettronico 2.0. All’Università della Calabria la seconda edizione degli Stati Generali politica, scienza e pazienti insieme per scrivere le regole della sanità digitale e delle terapie digitali (dtx). Un confronto ampio che ha visto la partecipazione del ministro della Salute e dei vertici dell’Istituto superiore di sanità, dell’Aifa, dell’Agenas, con l'obiettivo di definire i presupposti normativi e organizzativi per garantire accesso, appropriatezza e rimborsabilità della sanità digitale e delle terapie digitali nel Servizio Sanitario Nazionale. L'evento promosso a Cosenza all’Università della Calabria dall’Intergruppo parlamentare Sanità digitale e terapie digitali in collaborazione con Unical e la rivista di politica sanitaria Italian Health Policy Brief. Il programma della giornata si è articolato su tre macro-aree tematiche considerate come le basi della trasformazione in atto e che, nei giorni precedenti all’evento di Cosenza, sono state al centro di approfondite analisi di altrettanti tavoli tematici ai quali hanno contribuito esperti provenienti da diverse discipline e settori, generando un confronto trasversale sulle condizioni necessarie per consolidare un ecosistema digitale realmente centrato sul paziente: ruolo dei dati e dell’Intelligenza Artificiale in sanità e nella ricerca clinica - analisi dei modelli di governance, interoperabilità dei sistemi e applicazioni dell’Ia nella medicina predittiva e personalizzata; terapie digitali, nuovi modelli organizzativi e competenze - approfondimento sui percorsi regolatori, l’integrazione delle DTx nel Servizio sanitario nazionale e la formazione dei professionisti sanitari; Il Patient journey digitale - come le tecnologie possono migliorare l’esperienza del paziente e garantire continuità assistenziale, sicurezza e qualità della cura. Le terapie digitali (DTx) «rappresentano davvero la nuova era nella quale gli interventi terapeutici per molte patologie sono guidati da software basati su evidenze scientifiche frutto di sperimentazioni cliniche rigorose che, rendendo possibili percorsi di cura basati su interventi cognitivo-comportamentali personalizzati sui singoli pazienti, migliorano enormemente gli esiti clinici relativi ad un ampio spettro di patologie. Dalle malattie croniche come il diabete, all’asma o all’ipertensione, dalle malattie mentali alle dipendenze (che rappresentano ad oggi i veri ambiti di patologia in cui le prime DTx sono già state sviluppate, testate ed autorizzate), fino alla possibilità di incidere in modo determinante anche nei percorsi riabilitativi; solo per citare alcuni degli ambiti sanitari nei quali le terapie digitali possono potenziare le risposte terapeutiche. I paesi nei quali sono maggiormente diffuse sono Germania, Regno Unito e Francia in Europa, mentre il Nord America sembra essere il continente più attivo con ben 73 studi clinici condotti», hanno evidenziato gli esperti.

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