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Tiriolo, verso un’aggregazione di medici di famiglia

  • Immagine del redattore: Uneba Calabria
    Uneba Calabria
  • 3 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min
Domenico Greco
Domenico Greco

TIRIOLO - A Tiriolo potrebbe presto nascere una Aggregazione funzionale territoriale (Aft) di medici di famiglia, modello organizzativo che consentirebbe di garantire la continuità assistenziale dalle 8 alle 20 e di rafforzare la presa in carico dei pazienti a livello territoriale. «I medici che aderiscono a questa forma – è stato spiegato – pur mantenendo la propria autonomia, condividono informazioni sui pazienti diventando un punto di riferimento di cura per le comunità aderenti». L’ipotesi è emersa nel corso di un incontro svoltosi presso il Comune di Tiriolo, alla presenza del sindaco Domenico Greco, del sindaco di Settingiano Antonello Formica, del consigliere comunale di Tiriolo Antonio Cocerio e, per San Pietro Apostolo, dell’ingegnere Giuseppe Mazza. Per l’Asp di Catanzaro hanno partecipato la direttrice del distretto socio-sanitario Tiziana Parrello e il responsabile dell’Uo servizi sociali Franco Caccia. Il confronto rientra nella strategia avviata dal commissario straordinario generale Antonio Battistini, che mira a rafforzare l’integrazione socio-sanitaria e a coinvolgere attivamente i Comuni. «L’obiettivo – è stato sottolineato – è condividere moderne politiche della salute in cui le amministrazioni comunali svolgano un ruolo attivo». Dal dibattito sono emerse proposte concrete, come il coinvolgimento di scuole, parrocchie e associazioni. Ma la priorità condivisa è stata la necessità di intervenire subito: «È urgente – hanno convenuto i partecipanti – sperimentare forme di miglioramento della qualità e quantità dell’offerta dei servizi per la salute».Secondo quanto riferito, le condizioni per avviare le Aft sarebbero già mature: «Sono disponibili fondi regionali dedicati – è stato ribadito – e sono stati individuati spazi logistici tra Comuni e azienda sanitaria». La costituzione delle Aft consentirebbe ai cittadini, in particolare quelli dei centri medio-piccoli e delle aree interne, di avere un medico sempre reperibile nelle ore diurne, in continuità con le guardie mediche notturne. «La presenza di un simile servizio – è stato sottolineato – garantirebbe benefici alla salute e alla serenità delle popolazioni, riducendo accessi agli ospedali, sprechi di risorse e disagi per i cittadini».

 

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