Vibo, Bruni (Pd) chiede chiarezza sulla rimozione di Piscitelli
- Uneba Calabria
- 18 set
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VIBO VALENTIA - «Il cambio ai vertici dell’Asp di Vibo Valentia non è un fatto di ordinaria amministrazione né può passare inosservato». Con queste parole la consigliera regionale Amalia Bruni, candidata nelle liste del Partito democratico alle elezioni del 5 e 6 ottobre prossimi, è intervenuta sulla rimozione del prefetto Piscitelli dalla commissione straordinaria che guida l’Asp vibonese. Una decisione che ha destato sorpresa e acceso il dibattito politico, perché riguarda una delle aziende sanitarie più complesse della Calabria, al centro da anni di commissariamenti, inchieste e gravi criticità organizzative. «Le modalità con cui è avvenuta la sostituzione di Piscitelli – sottolinea Bruni – richiedono risposte chiare e trasparenti. Mi chiedo, e chiedo pubblicamente: per quali ragioni è stato rimosso? Quali inadempienze gli sono state contestate? E perché soltanto lui è stato sostituito, mentre il resto della commissione – compreso il commissario di Azienda Zero, Miserendino – rimane al suo posto?». Ad alimentare ulteriori perplessità è stata la stessa presa di posizione del prefetto rimosso, che ha denunciato una condizione di «solitudine» nei rapporti con la Regione: «Un fatto gravissimo – evidenzia Bruni – perché mette in dubbio la capacità di accompagnamento e di sostegno istituzionale che sarebbe dovuta arrivare dalla struttura commissariale regionale. Se chi è chiamato a guidare un’azienda sanitaria di frontiera si sente abbandonato, vuol dire che il sistema non funziona e che il governo regionale non è stato in grado di fare squadra». Nei giorni scorsi si è insediato il nuovo commissario straordinario Gianfranco Tomao, chiamato a raccogliere un’eredità complessa e a guidare l’Asp in una fase cruciale. Un passaggio che Bruni accoglie con attenzione ma anche con ferme richieste di chiarezza: «Ci auguriamo che il nuovo commissario possa lavorare in un contesto di sostegno istituzionale reale e non solo formale. Non si può continuare a cambiare i vertici senza dare spiegazioni ai cittadini e senza affrontare le radici dei problemi». La consigliera democratica attacca anche il presidente-commissario della Regione, accusato di mancanza di chiarezza: «Sempre pronto a commentare tutto e a distribuire pagelle su qualsiasi tema, ma pronto a sottrarsi quando emergono le sue precise responsabilità. Questo silenzio non solo è inaccettabile, ma rischia di alimentare sfiducia e disorientamento in un territorio che ha già pagato un prezzo altissimo in termini di carenze sanitarie». La Bruni ricorda come l’Asp di Vibo Valentia sia da anni una delle realtà più tormentate dell’intero sistema sanitario calabrese: carenze di personale, ospedali sotto organico, servizi ridotti al minimo e cittadini costretti a spostarsi altrove per ricevere cure adeguate: «Non possiamo permetterci l’ennesima stagione di incertezza e scaricabarile – afferma –. Servono immediatamente risorse, aiuti concreti, investimenti in personale e strumenti, oltre a una governance stabile e capace di restituire credibilità e fiducia». Secondo la candidata dem, la vicenda Piscitelli rappresenta anche «un campanello d’allarme sul metodo con cui viene gestita la sanità calabrese, troppo spesso condizionata da logiche commissariali che non risolvono i problemi ma li rinviano. Non è più il tempo delle mezze misure: bisogna avere il coraggio di affrontare con decisione le emergenze, mettendo al centro i cittadini e il loro diritto alla salute». Infine un appello al Governo e al Ministero della Salute affinché si faccia luce al più presto sulla rimozione del prefetto e, soprattutto, si intervenga con urgenza per garantire stabilità e continuità amministrativa: «I cittadini vibonesi non chiedono privilegi – ha concluso – ma semplicemente servizi sanitari dignitosi, medici in corsia, reparti funzionanti e risposte rapide. Questa vicenda deve essere chiarita fino in fondo, perché la sanità pubblica non può essere terreno di opacità o silenzi istituzionali».












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