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Catanzaro, la buona sanità per fermare la fuga dei calabresi

  • Immagine del redattore: Uneba Calabria
    Uneba Calabria
  • 8 ore fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Gianfranco Filippelli
Gianfranco Filippelli

CATANZARO – Si è svolto nella Sala Oro della Cittadella regionale l’evento dal titolo “Curarsi in Calabria. L'importanza della comunicazione per ridurre la mobilità passiva”, un momento di confronto tra istituzioni sanitarie ed esperti del settore sulle strategie per ridurre il fenomeno della mobilità sanitaria passiva. Un dato emerso durante i lavori riguarda la percentuale di cittadini calabresi che si rivolgono a strutture sanitarie di altre regioni: il 25,75%. Tale fenomeno è influenzato da diversi fattori, tra cui carenze locali in termini di strutture, servizi e continuità assistenziale. Tuttavia, durante l’incontro è stato evidenziato come in Calabria siano presenti diverse eccellenze sanitarie e competenze di alto livello, in particolare nell’ambito oncologico ed ematologico. In questo contesto, la comunicazione assume un ruolo cruciale: migliorare la conoscenza e la percezione dei servizi disponibili può contribuire a rafforzare la fiducia nei confronti del sistema sanitario locale. Tra i principali promotori del convegno, i dottori Gianfranco Filippelli, direttore Uoc di Oncologia Medica Asp di Cosenza e Coordinatore della Rete Oncologica Calabrese (Rocal), e Massimo Martino, direttore Uoc di Ematologia e Ctmo dell’Ao di Reggio Calabria, entrambi responsabili scientifici dell’evento. Entrambi hanno sottolineato gli sforzi in corso per migliorare l’organizzazione dei percorsi di cura. Filippelli ha rimarcato l’importanza di semplificare l’accesso agli esami diagnostici e terapeutici, così da evitare che i pazienti debbano rivolgersi a più strutture per ottenere i servizi necessari. Ha inoltre evidenziato i progressi della rete oncologica regionale, grazie alla quale oggi molti trattamenti che in passato venivano effettuati fuori regione sono gestiti con successo in Calabria. Martino ha invece messo in luce la presenza di tre strutture ematologiche di riferimento – a Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria – oltre a un centro trapianti attivo, che consentono una presa in carico completa dei pazienti sul territorio. Ha sottolineato l’importanza della formazione medica, citando la recente attivazione della Scuola di Specializzazione in Ematologia a Cosenza. All’evento, organizzato dal provider Xenia di Francesca Mazza, hanno partecipato Ernesto Esposito, aubcommissario per il piano di rientro, Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, la garante della salute, Anna Maria Stanganelli. Durante il dibattito, è emersa anche la proposta di una maggiore collaborazione tra stampa e sanità, lanciata dal giornalista Francesco Mannarino in rappresentanza del Circolo della Stampa “M.R. Sessa”, con l’obiettivo di raccontare e esperienze positive e i risultati raggiunti.

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